Il passaparola sarà ricompensato. Cosa ne pensano i politici? Tra favorevoli e contrari
BELLINZONA - In Turingia (Germania) ci avevano provato con i bratwurst. Ed è stato un successo: chi decideva di farsi vaccinare, riceveva anche qualcosa da mangiare. E sono molte le persone che hanno aderito all'iniziativa. La Svizzera ci vuole invece provare con un buono di cinquanta franchi per chi riesce a convincere un amico. La proposta è ora in consultazione. Cosa ne pensano i politici?
«Io non mi farei vaccinare nemmeno per un milione di franchi» afferma la consigliera nazionale UDC Yvette Estermann, che nel 2013 era in prima linea contro la legge federale sulle epidemie. Da quando è maggiorenne, per quanto riguarda le questioni mediche segue la sua strada, scegliendo cure alternative. È soltanto a causa del test-Covid che ha per la prima volta utilizzato la tessera della cassa malati: si sottopone all'esame prima di recarsi a Palazzo federale, in quanto ha visto che la questione sta a cuore ai suoi colleghi politici, come afferma la deputata lucernese.
Estermann non crede che il premio di cinquanta franchi possa portare a un boom di vaccinazioni. Quelli che volevano farsi vaccinare, lo hanno fatto. Forse ci sono ancora alcuni indecisi, secondo la consigliera nazionale. È preoccupata che questa misura possa compromettere la sfera privata dei cittadini, in quanto per ottenere il premio le persone andranno in giro a chiedere ad amici o conoscenti se sono vaccinati.
Non costa nulla provare - Chi deciderà di vaccinarsi, al momento dell'iscrizione potrà indicare il nome della persona che l'ha “aiutato” a prendere tale decisione. «Magari in futuro ci sarà chi scenderà in strada per offrire consulenze gratuite sulla vaccinazione piuttosto che un abbraccio gratuito» afferma bonariamente Balthasar Glättli, presidente dei Verdi, dicendo di essere convinto che tale iniziativa possa funzionare. Da una discussione avuta con la task force scientifica nazionale è infatti emerso che lo scambio di conoscenze all'interno della cerchia familiare o di amici potrebbe essere efficace. «E non costa nulla provare».
Glättli immagina che più persone vaccinate possano condividere la propria esperienza positiva con familiari e conoscenti, invitandoli a parlarne con un medico. È importante che con la sua offensiva il Governo federale contrasti tutte le informazioni pseudoscientifiche che circolano sul web, raggiungendo moltissime persone, sottolinea.
Un bonus per i vaccinati - Anche il consigliere nazionale Martin Bäumle (Verdi liberali) è favorevole all'iniziativa. Se in questo modo sarà possibile convincere un milione di persone, «lo sforzo sarebbe giustificato» afferma Bäumle. Si arriverebbe così verso un tasso di vaccinazione del 75%.
Cinquanta franchi sono sicuramente un buon incentivo, secondo il deputato: «Se uno passa tutto il giorno a convincere altre persone, potrebbe quasi smettere di lavorare». Bäumle ritiene positivo che siano i vaccinati a beneficiare della campagna. Ed è convinto che il denaro così distribuito in seguito spingerà anche i consumi: «Questi soldi torneranno alla gente».
Lui stesso da tempo fa tutto il possibile per aiutare i cittadini a prendere una decisione sulla vaccinazione, anche senza bonus: avvicina le persone, chiede loro se sono vaccinate e poi fornisce informazioni. «In molti non ne sanno abbastanza».
Certamente, sostiene ancora Bäumle, ora tutti coloro che si faranno vaccinare, indicheranno un destinatario per i cinquanta franchi, che siano stati convinti o meno.