Viaggiatori bloccati all'estero a causa della necessità di un test negativo? La soluzione dell'UFSP
BERNA - Attualmente per l'ingresso in Svizzera è necessario essere in possesso di un test PCR negativo. La disposizione è scattata lo scorso 4 dicembre per far fronte alla diffusione della più contagiosa variante Omicron. E vale per tutti, quindi anche per vaccinati e guariti.
Ma proprio per questi ultimi può rappresentare un problema: non mancano infatti i casi in cui persone guarite restano positive al coronavirus fino a tre mesi dopo la scomparsa dei sintomi. Ecco quindi che - come scriveva negli scorsi giorni la SonntagsZeitung - un viaggiatore guarito (ma ancora positivo) rischia di restare bloccato all'estero. Questo perché senza il risultato positivo non si sale a bordo del volo verso la Svizzera.
Nel frattempo l'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha però elaborato una soluzione temporanea, come spiegato oggi anche nell'ambito dell'infopoint settimanale a Berna: i guariti possono entrare in Svizzera presentando un certificato medico che attesti la loro guarigione (che non deve però risalire a più di trenta giorni prima), ha spiegato Virginie Masserey, responsabile della Sezione controllo delle infezioni in seno all'UFSP. Ma devono rispettare anche altre due condizioni: devono essere asintomatici ed effettuare un test antigenico rapido.
La misura in questione sarebbe stata comunicata, già lo scorso venerdì, alle compagnie aeree e di autobus a lunga percorrenza, come pure alle ambasciate, come spiegato da un portavoce dell'UFSP al Blick.
Nuove regole in vista? - Con la comparsa della variante Omicron, inizialmente la Confederazione aveva reintrodotto l'obbligo di quarantena per i viaggiatori provenienti dai paesi considerati a rischio. In seguito è poi invece scattato l'obbligo di test PCR all'ingresso nonché di secondo test tra il quarto e il settimo giorno dall'arrivo.
Ma le regole potrebbero nuovamente cambiare. Lo scorso venerdì il Consiglio federale ha infatti posto in consultazione presso i Cantoni un adeguamento delle attuali disposizioni. La proposta è di optare per un solo test all'entrata per le persone vaccinate o guarite. Inoltre, si parla anche della possibilità di accettare il risultato negativo di un test antigenico rapido (al momento è necessario un PCR).