Berna e Soletta vogliono un’apertura rapida. Numerosi altri Cantoni decideranno invece tra oggi e domani.
BERNA - Liberi tutti o allentamento graduale. Sono queste le proposte formulate settimana scorsa dal Consiglio federale, pensate in funzione del superamento o meno del picco di contagi e attualmente poste in consultazione. E mentre l’opinione del Consiglio di Stato ticinese è ancora tutta da scoprire, i primi Cantoni si dicono favorevoli al Freedom day del 17 febbraio.
Il Canton Berna si è infatti già pronunciato per l’abolizione immediata delle restrizioni in vigore. Lo afferma Gundekar Giebel, portavoce del Dipartimento della sanità. Unica obiezione: l’Esecutivo cantonale ritiene opportuno preservare l'obbligo della mascherina laddove è attualmente in vigore.
Soletta si dice invece totalmente a favore del piano previsto dal Consiglio federale: se il numero di contagi sarà ancora in aumento a metà febbraio sostiene un allentamento graduale, in caso contrario una riapertura rapida.
Sono però ancora tanti i Cantoni a non essersi ancora pronunciati rispetto agli allentamenti in consultazione. Tuttavia, tre direttori cantonali della sanità si sono già detti a favore di un’abolizione lampo delle restrizioni. Già a metà gennaio il Consiglio di Stato di Basilea aveva ad esempio invitato il Consiglio federale a iniziare a lavorare sull’abolizione totale delle misure in primavera o inizio estate, afferma Rolf Wirz della squadra cantonale di gestione della crisi. E con il recente miglioramento della situazione epidemiologica, specifica, «è sicuramente indicata una temporalità più rapida». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Benjamin Mühlemann, direttore cantonale della sanità di Glarona, e Christian Arnold, suo omologo di Uri, che dicono di preferire l’apertura rapida.