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SVIZZERACoronavirus: si torna alla situazione normale

30.03.22 - 14:30
Da venerdì verrà revocato l'obbligo d'isolamento per i positivi e della mascherina laddove era ancora in vigore.
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Coronavirus: si torna alla situazione normale
Da venerdì verrà revocato l'obbligo d'isolamento per i positivi e della mascherina laddove era ancora in vigore.
I Cantoni torneranno ad avere la piena responsabilità della salute pubblica: «Livelli di vigilanza e capacità di reazione dovranno rimanere elevati», ha tuttavia sottolineato il Consiglio federale. Disattivata anche l'app SwissCovid.

BERNA - Dopo oltre due anni di pandemia è giunto il momento. Dal 1. aprile saranno revocati gli ultimi provvedimenti dell’ordinanza Covid-19 relativi alla situazione particolare: l’obbligo di isolamento per le persone contagiate e l’obbligo della mascherina sui trasporti pubblici e nelle strutture sanitarie. Così ha deciso questa mattina il Consiglio federale. Si torna quindi alla situazione normale e la responsabilità di adottare provvedimenti per proteggere la salute pubblica sarà di nuovo in primo luogo dei Cantoni.

«Fino alla primavera del 2023 è tuttavia opportuno mantenere alti il livello di vigilanza e la capacità di reazione», sottolinea il Governo, che ha anche precisato la ripartizione dei compiti per questa fase di transizione in un documento di base che ha posto in consultazione fino al 22 aprile.

Rischio moderato, ma non scomparso - Grazie all’elevato tasso di vaccinazione della popolazione, nelle ultime settimane non si è registrato un significativo aumento dei pazienti Covid-19 ricoverati nei reparti di terapia intensiva, nonostante un nuovo temporaneo aumento dei contagi. È quindi poco probabile, secondo il Consiglio federale, che nei prossimi mesi la salute pubblica corra gravi rischi. «Non è tuttavia possibile prevedere con certezza come evolverà la pandemia», ha aggiunto Alain Berset nel corso della conferenza stampa indetta per presentare le novità. «Con ogni probabilità, il virus SARS-CoV-2 non sparirà, ma tenderà ad endemizzarsi. Bisogna dunque attendersi nuove ondate stagionali anche in futuro».

Test a carico della Confederazione - Coloro che vorranno continuare a portare una mascherina «avranno comunque tutto il diritto di farlo, senza per questo essere discriminati», ha spiegato ancora il consigliere federale auspicando tolleranza in questo senso. In caso di sintomi, i test rimarranno inoltre ancora a carico della Confederazione.

Fase di transizione - Confederazione e Cantoni pianificano ora una fase di transizione, che durerà fino alla primavera del 2023. Le strutture dovranno essere mantenute nella misura in cui permettono a Cantoni e Confederazione di reagire rapidamente a nuovi sviluppi. Questo vale in particolare per i test, le vaccinazioni, il tracciamento dei contatti, la sorveglianza e l’obbligo di notifica degli ospedali.

I compiti tornano ai Cantoni - Con il ritorno alla normalità dopo 668 giorni di "situazione particolare" e 95 giorni di "situazione straordinaria", la maggior parte dei compiti in materia di gestione della pandemia torneranno ad essere in primo luogo di competenza dei Cantoni, come previsto dalla legge sulle epidemie: spetta infatti ai Cantoni disporre e coordinare provvedimenti contro le malattie trasmissibili. La Confederazione ha elaborato un documento di base in cui definisce gli obiettivi e la ripartizione dei compiti per la fase di transizione e lo ha sottoposto al parere dei Cantoni, delle parti sociali e delle commissioni parlamentari competenti. La consultazione durerà fino al 22 aprile.

«Non ce ne laviamo le mani» - La decisione non significa che il Consiglio federale non si occuperà più di nulla. «Stiamo tornando alla normalità, ma anche nella normalità il Consiglio federale ha dei doveri, in particolare per quanto riguarda l'acquisto dei vaccini o dei medicinali, ma anche per il rilascio dei certificati Covid a coloro che ne avranno ancora bisogno», ha argomentato Alain Berset.

Disattivazione dell’app SwissCovid - Il Consiglio federale ha inoltre deciso di disattivare temporaneamente l’app SwissCovid. Con la revoca dell’obbligo di isolamento vengono infatti a cadere le condizioni per una prosecuzione efficace del suo utilizzo. L’app può tuttavia essere rapidamente riattivata qualora la situazione epidemiologica lo richiedesse. Le infrastrutture informatiche necessarie sono pertanto mantenute. I dati degli utenti registrati nei sistemi della Confederazione saranno cancellati.

Adeguamenti nell’ordinanza 3 Covid-19 - Il Consiglio federale ha infine deciso anche diversi adeguamenti nell’ordinanza 3 Covid-19. Tra questi, la sospensione dell’assunzione dei costi di test ripetuti per i campi e le colonie di vacanza e l’agevolazione dell’accesso a medicamenti per determinate persone gravemente immunosoppresse.

Stop ai dati Covid giornalieri - Un'altra novità annunciata nel corso della conferenza stampa sarà la cessazione della pubblicazione giornaliera delle cifre relative alle infezioni, ai ricoveri e ai decessi legati al virus (il bollettino diramato dall'UFSP). Si procederà con un aggiornamento settimanale. «Oltre a non essere più necessario visto che la situazione non è più critica, permetterà di ridurre il carico di lavoro dei collaboratori dell'UFSP che per due anni hanno lavorato giorno e notte e sette giorni su sette», ha spiegato Berset.

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