Le richieste di sostegno psicologico sono ulteriormente cresciute nel 2021 (+64%).
BERNA - La crisi del coronavirus ha aumentato lo stress psicologico dei neo genitori: dopo un incremento già marcato del 40% nel primo anno di pandemia, le richieste di sostegno all'Associazione svizzera depressione post partum sono ulteriormente cresciute nel 2021 del 64% rispetto all'anno precedente, indica la stessa associazione in un comunicato odierno.
A soffrire di depressione post partum (anche chiamata depressione post natale) in Svizzera è il 15% delle madri e il 10% dei padri. Secondo i primi studi nel periodo di pandemia sono stati circa il doppio, sottolinea la nota.
Un centro anche in Ticino - I nuovi servizi online, che cercano di unire gli interessati e rompere l'isolamento dei genitori, sono stati utilizzati attivamente. Gruppi di discussione in tal senso sono presenti nella Svizzera tedesca e francese; grazie al sostegno di Promozione Salute Svizzera, un centro di contatto sarà istituito quest'anno anche in Ticino, indica il comunicato.
I professionisti della salute hanno anche un gran bisogno di conoscenze pratiche, nota l'associazione, aggiungendo che l'anno scorso ha formato 250 di loro sul tema della «salute mentale nella transizione verso la genitorialità».
Inoltre un'applicazione gratuita, sviluppata dall'associazione e che permette una valutazione continua dello stato di salute, è disponibile in tedesco e in francese per i genitori interessati.
Per l'Associazione svizzera depressione post partum è importante che il tema - spesso ancora tabù - sia affrontato in modo ricorrente e da diversi professionisti. Ma «uno screening generalizzato di tutti i genitori dopo la nascita è purtroppo ancora una pia illusione», sottolinea.