È stato negoziato un contratto collettivo di lavoro. Il sindacato Unia denuncia un aggiramento delle regole
BERNA - I lavoratori di Smood avranno migliori condizioni di lavoro dal prossimo ottobre: è quanto indicano oggi il sindacato Syndicom e la stessa azienda che si occupa di consegna di alimentari a domicilio, annunciando che è stato negoziato un contratto collettivo di lavoro (CCL). Ora dovrà essere accettato dal personale, ma il sindacato Unia denuncia un aggiramento delle regole.
Il salario minimo sarà di 23 franchi all'ora, escluse mance e bonus, e dovranno essere garantite un minimo di quattro ore settimanali di lavoro, nonché incarichi di una durata minima di due ore. A ciò si aggiunge una "equa regolamentazione dei costi del chilometraggio", l'indennità del 5% per il lavoro domenicale e il diritto di partecipazione per il personale addetto alle consegne, scrivono Smood e Syndicom in un comunicato congiunto. Con questi nuovi standard, viene sottolineato, Smood dà l'esempio agli altri operatori del settore.
In particolare in Svizzera romanda, i dipendenti hanno spesso incrociato le braccia - in particolare alla fine del 2021 - per protestare contro le insufficienti condizioni di lavoro. L'accordo raggiunto ora «è il risultato di un dialogo iniziato nel gennaio 2021», con «discussioni intense e talvolta difficili», ammettono l'azienda e il sindacato nella nota odierna. Il personale addetto alle consegne di Smood verrà consultato nei prossimi due giorni e dovrà deciderà se è d'accordo con questo CCL.
Il sindacato sottolinea infine che sono attualmente in corso le trattative per un contratto collettivo di lavoro volto a regolare l'intero settore delle consegne.
Unia insorge - Il sindacato Unia, tramite un comunicato, critica aspramente quanto avvenuto. A suo avviso, i lavoratori non sono stati adeguatamente consultati in anticipo.
Unia e i suoi membri, 80 dei quali hanno scioperato per 36 giorni per migliorare la loro situazione, non sono stati coinvolti nel processo e non sono stati informati del contenuto del nuovo CCL, scrive il sindacato, che si oppone anche al limite di due giorni fissato per la consultazione.
A loro avviso, inoltre, nell'accordo raggiunto tra Smood e Syndicom non sono presenti elementi obbligatori - nel CCL del settore della ristorazione - come le cinque settimane e la 13esima.
Il conflitto sociale che riguarda Smood aveva portato all'avviamento di una procedura di conciliazione nel Canton Ginevra - condotta dalla Chambre des relations collectives de travail (CRCT) - che però non aveva permesso di trovare una soluzione. Syndicom alla fine dello scorso gennaio aveva annunciato che la conciliazione era fallita. Oggi, i sindacalisti di Unia tornano anche su questa vicenda, dicendosi sorpresi che «le disposizioni del CCL siano lontane dalle raccomandazioni della CRCT».