In vista dell'inverno l'obiettivo è «che almeno una stanza per ogni casa possa essere riparata, isolata e riscaldata».
BERNA - Lo sforzo si concentra adesso sul fronte dei programmi per il riscaldamento. Molti edifici sono stati distrutti dai combattimenti «ma il nostro obiettivo è che almeno una stanza per ogni casa possa essere riparata, isolata e riscaldata».
Alla Catena della solidarietà guardano all'inverno e al dramma di chi si ritrova una casa semidistrutta ma continua ancora a viverci dentro: e per loro l'associazione che ha raccolto dall'inizio del conflitto più di 127 milioni di franchi e aiutato 600mila persona sta mettendo in atto dei progetti che possano garantire a queste persone di non patire il freddo rigido che si ritrova che a quelle latitudini.
Nel corso del conflitto l'aiuto della Catena della Solidarietà si è esteso dall'Ucraina orientale a tutto il Paese, ma anche nelle vicine Polonia, Moldavia, Romania e, in piccola parte, in Svizzera. Tre quarti degli aiuti vengono utilizzati in Ucraina, precisa oggi la fondazione.
Subito dopo l'inizio della guerra, la Catena della Solidarietà ha aiutato le organizzazioni partner svizzere per fornire alla popolazione beni di prima necessità come cibo, medicinali e rifugi d'emergenza.
I fondi raccolti vanno a Caritas Svizzera, Save the Children Svizzera, la Fondazione svizzera di sminamento e il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR).
In Svizzera, la Catena della Solidarietà, insieme a Caritas, Croce Rossa ed altre organizzazioni, aiuta anche i rifugiati ucraini soprattutto nella consulenza legale e il sostegno ai bambini.