Stando all'organizzazione degli assicuratori Santésuisse con i premi attuali non si coprono più i costi
BERNA - Era da anni che i costi sanitari non salivano così tanto. Un forte aumento dei premi delle assicurazioni malattia - in media del 10% - è «inevitabile», ha avvertito oggi Santésuisse, chiedendo un intervento rapido per correggere la situazione.
Le ultime stime per il 2021 indicano un aumento del 6,4% delle spese per assicurato, ha spiegato oggi a Berna l'organizzazione, che a gennaio aveva stimato una crescita del 5,1%, senza però tener conto dei costi della vaccinazione anti Covid-19. E la tendenza non è destinata a invertirsi, ha aggiunge Santésuisse, prevedendo un balzo in avanti di circa il 4% per il 2022 e il 2023.
L'organizzazione degli assicuratori sostiene che i premi non coprano più i costi e non sia più possibile utilizzare le riserve delle casse malattia - scese da 8 a 4 miliardi di franchi nell'anno in corso, secondo Santésuisse - per attutire il colpo. Un'ulteriore sgretolamento delle riserve "metterebbe a rischio l'esistenza anche di alcune grandi assicurazioni sanitarie".
In particolare, l'associazione denuncia un'offerta medica "eccessiva e inefficiente". Citando uno studio dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), afferma che il 20% dei servizi forniti non è utile. Ciò è dovuto agli "incentivi negativi" dell'attuale sistema tariffario ambulatoriale e al sovraffollamento di medici nelle aree urbane.
In base ai calcoli di Santésuisse, nel 2021 i costi per le tariffe ospedaliere Tarmed sono aumentati di circa il 10%, quelli dei medici di circa il 7% e quelli per i farmaci di quasi il 6%, ha spiegato l'economista di Santésuisse Christoph Kilchenmann.
Quest'ultimo ha pure puntato il dito contro i prezzi eccessivi dei farmaci, cresciuti annualmente tra il 4 e il 7%, e ha evocato l'effetto generato dal recupero di alcuni trattamenti che non hanno potuto essere eseguiti nel 2020 a causa della pandemia.
«Non vediamo un'inversione di tendenza nei costi sanitari, ma non possiamo continuare come in passato», ha affermato la direttrice di Santésuisse Verena Nold, assicurando che le casse malattia sono pronte a dare il loro contributo all'abbassamento dei costi sanitari.
In questo contesto, l'organizzazione ritiene che sia necessario agire rapidamente e risparmiare «in tutti i settori». Proposte concrete sono già sul tavolo e dovrebbero essere attuate.
In particolare, chiede l'introduzione di tariffe forfettarie nel settore ambulatoriale, come già avviene in quello ospedaliero. Auspica inoltre l'abbassamento dei prezzi dei generici e che il rimborso dei farmaci cari sia essere legato al loro effetto.
Per l'organizzazione le terapie inefficaci devono inoltre essere eliminate in modo coerente dal catalogo dei servizi coperti dall'assicurazione sanitaria obbligatoria.
L'annunciata stangata a livello di premi avviene dopo che nell'anno in corso erano diminuiti in media dello 0,2%, dopo incrementi dello 0,5% nel 2021 e dello 0,2% nel 2020.