Il presidente dell'UDC Marco Chiesa punta il dito contro Simonetta Sommaruga e Doris Leuthard.
Il DATEC, però, contrattacca: «La politica che ha fallito è quella che si è affidata ciecamente alle importazioni di gas e petrolio, rendendo la Svizzera così dipendente e vulnerabile, e che ha combattuto l'espansione della produzione di energia in patria».
BERNA - L'energia, anche in Svizzera, scarseggia. E diventa sempre più costosa. Tanto che, secondo la Commissione federale dell'energia elettrica, l'anno prossimo gli svizzeri pagheranno in media il 27% in più per l'elettricità.
E mentre il Governo federale sta attivando il paracadute di salvataggio, tra i politici volano stracci.
«Hanno fallito» - «La precedente ministra dell'energia Doris Leuthard e l'attuale Simonetta Sommaruga avevano la responsabilità di garantire al nostro Paese un approvvigionamento energetico ed elettrico sicuro, economico e indipendente. Come vediamo oggi, entrambe le consigliere federali hanno fallito completamente», ha dichiarato a 20Minuten il presidente dell'UDC Marco Chiesa.
«Sommaruga faccia un passo indietro» - Dello stesso parere anche il consigliere nazionale dell'UDC Thomas Matter «Il parlamento di centro-sinistra, insieme a Doris Leuthard, è responsabile dell'intero pasticcio, poiché ha reagito in modo eccessivo dopo Fukushima». Già all'epoca l'UDC aveva messo in guardia rispetto alle possibili conseguenze della Strategia energetica 2050, sottolinea. «Abbiamo elencato ciò che oggi è un dato di fatto», afferma Matter, «la strategia energetica è un'utopia».
Secondo Matter, Sommaruga avrebbe avuto abbastanza tempo per rendersi conto che la strategia energetica era un fallimento e per avviare un cambiamento di rotta. «Ma non l'ha fatto. Finché la Sommaruga non dichiarerà il fallimento della Strategia energetica 2050, è estremamente pericoloso che il dossier rimanga nelle sue mani», afferma Matter.
«Le centrali nucleari non riducono la dipendenza dall'estero» - Doris Leuthard, dal canto suo, respinge le critiche: «I sostenitori delle centrali nucleari devono finalmente essere onesti e dire che la costruzione di nuove centrali nucleari richiede 20 anni e comporta costi molto elevati per lo Stato, perché nessuna azienda privata vuole assumersi il rischio. Inoltre, l'elettricità prodotta dalle centrali nucleari non riduce la dipendenza dai combustibili fossili esteri».
«Ha fallito chi sostiene gas e petrolio» - Anche la responsabile della comunicazione del DATEC, Annetta Bundi, respinge con forza le accuse. «La politica che ha fallito è quella che si è affidata ciecamente alle importazioni di gas e petrolio, rendendo la Svizzera così dipendente e vulnerabile, e che ha combattuto l'espansione della produzione di energia in patria». La situazione attuale dimostra la dipendenza della Svizzera dal gas e il petrolio estero, il DATEC si concentra perciò sulla riduzione di questa dipendenza e sulla promozione dell'espansione delle energie rinnovabili. «Senza questa espansione, la situazione per la Svizzera sarebbe ancora più difficile».
«L'UDC si contraddice» - Per Bundi è ancora più incomprensibile che «diversi gruppi d'interesse si oppongano da anni all'espansione della produzione energetica locale, a misure come la costruzione di reti di teleriscaldamento o alla sostituzione degli impianti di riscaldamento a gas e a olio». Inoltre, l'industria elettrica ha spesso effettuato grandi investimenti nelle energie rinnovabili all'estero. «Questo è ancora più deplorevole, perché la maggior parte delle aziende elettriche sono di proprietà di cantoni e comuni», afferma Bundi.
«È questo il percorso verso l'indipendenza energetica» - Anche Kurt Egger, consigliere nazionale dei Verdi, interviene in difesa di Leuthard e Sommaruga: «Senza la Strategia energetica 2050 oggi ci troveremmo in una situazione molto più difficile. Le continue critiche lanciate dall'UDC non hanno senso. Da un lato vogliono essere indipendenti dall'estero, dall'altro bloccano costantemente la Strategia energetica 2050 e l'espansione delle energie rinnovabili. Eppure sarebbe questo il nostro percorso verso l'indipendenza dai combustibili fossili provenienti dall'estero».