Dopo anni di molestie, una dipendente non ha più sopportato la situazione e ha deciso di renderla pubblica
SAN GALLO - Una segretaria della birreria sangallese Schützengarten sarebbe stata molestata dal suo capo per anni, tanto da non sopportare più la cosa e dover lasciare l'azienda.
Il caso è stato reso pubblico dal giornale svizzerotedesco "Blick", che ha raccontato la storia della donna, una 59enne che è stata assunta otto anni fa dall'azienda. Il tutto è ben presto diventato però surreale: l'impiegata ha infatti visto il suo capo consumare della pornografia nel suo ufficio.
Con il passare del tempo, la dipendente si è resa conto che era una pratica regolare, in quegli spazi: l'uomo guardava regolarmente video hot, senza alcuna inibizione o considerazione per i dipendenti. «Mi sembrava che non si vergognasse nemmeno», ha raccontato la donna.
Negli anni successivi, lo ha visto più volte nel suo ufficio «con una mano tra le gambe». Non sapeva mai cosa aspettarsi, anche perché il suo ufficio era proprio accanto al suo. «Ho persino dovuto ascoltare i suoi gemiti nel mio ufficio. Penso che faceva apposta per farmi sentire».
Il vaso è colmo
La protagonista della vicenda, quando non ce l'ha più fatta e nel 2021 ha affrontato il capo per il suo comportamento, è stata messa alla porta. Solo rivolgendosi a un avvocato è alla fine riuscita a evitare il licenziamento, venendo però trasferita in un altro settore. D'altra parte, il manager è restato al suo posto.
Dopo qualche mese, però, non ce l'ha più fatta, e lo scandalo è quindi ora emerso. In precedenza la donna non aveva voluto che il giornale ne parlasse, per non perdere il lavoro: «Amavo il mio lavoro. E quando ti avvicini ai 60 anni, devi pensarci due volte prima di perdere un posto di lavoro».
«Siamo estremamente dispiaciuti»
Oggi, dopo che lo scandalo è stato reso pubblico, l'azienda ha reagito annunciando che avrebbe rimosso il supervisore dalla sua carica. «Condanniamo l'inaccettabile e scorretto comportamento del supervisore, da cui un'ex dipendente dell'azienda si è comprensibilmente e giustamente sentita molestata. Non tolleriamo un comportamento così riprovevole».
Nella nota dell'azienda, il Direttore commerciale Kurt Moor e il presidente della direzione Reto Preisig hanno poi scritto di essere «estremamente dispiaciuti che la dipendente sia stata molestata e che sia stata licenziata. Con il senno di poi, è stato un errore e non sarebbe dovuto accadere».
Spiegando come il tutto possa essere accaduto, l'azienda si è giustificata dicendo che «il consiglio di amministrazione non era a conoscenza degli incidenti al momento del licenziamento. Tuttavia, dopo che è stato scoperto, abbiamo fatto tutto il possibile per fare ammenda con lei».