Il DEE ha bisogno ancora di qualche settimana per analizzare i dati forniti dall'azienda californiana
GINEVRA - Per ora Uber può continuare ad esercitare a Ginevra. Il Dipartimento dell'economia e dell'impiego (DEE) ha indicato oggi che si prenderà qualche settimana per analizzare la proposta dell'azienda californiana concernente il pagamento degli arretrati agli autisti, considerati come dipendenti e non più come lavoratori autonomi.
La conciliazione fra Uber, Unia e il Sindacato Interprofessionale dei Lavoratori (SIT) è recentemente fallita, il tempo delle discussioni è ormai finito, osserva il DEE in una nota. Ora spetta all'Ufficio cantonale di ispezione e relazioni di lavoro (OCIRT) esaminare la proposta inviata da Uber mercoledì.
Quest'ultima si basa sugli arretrati concernenti i salari e i contributi sociali che l'azienda intende versare ai suoi autisti che fino a poco tempo fa erano considerati come lavoratori autonomi. Si tratta «di calcolare la differenza fra gli importi dovuti e quelli ricevuti», indica il DEE.
L'OCIRT, una volta ottenute le cifre, dovrà stabilire se le misure annunciate dal "datore di lavoro" Uber consentano o meno di coprire questa differenza, aggiunge il DEE. I calcoli sono molto complessi e richiederanno diverse settimane. In particolare, sarà necessario stimare le ore di lavoro e le spese professionali.
In attesa della finalizzazione di quest'ultima fase di controllo, il DEE proroga la sospensione del divieto di Uber ad esercitare. La consigliera di Stato Fabienne Fischer, responsabile del DEE, ritiene che gli sforzi annunciati dall'azienda californiana «giustifichino un esame approfondito».
L'imminente chiusura del dossier Uber sugli arretrati salariali «è solo l'inizio della regolamentazione del settore dei modelli commerciali digitali», prosegue il DEE. In questo nuovo settore, infatti, «si devono ancora trovare modelli duraturi, socialmente ed ecologicamente responsabili».