Maggiori investimenti per la lotta ai software malevoli.
ZURIGO - La metà delle imprese svizzere si aspetta che il numero dei cyberattacchi continuerà ad aumentare nettamente il prossimo anno. Lo rivela un sondaggio pubblicato oggi da PricewaterhouseCoopers (PwC) secondo cui le aziende intendono reagire al fenomeno.
Il 54% delle ditte interrogate dalla società di consulenza e di revisione prevedono di accrescere i fondi a disposizione per la lotta ai software malevoli (ransomware) nel 2023. Già lo scorso anno oltre due terzi hanno migliorato la propria sicurezza informatica.
Per il suo studio "Global Digital Trust Insights Survey" PwC ha intervistato manager di oltre 3'500 società nel mondo, di cui 70 in Svizzera. A livello globale emerge che le imprese considerano un grave cyberattacco più rilevante per la pianificazione della resilienza aziendale di una recessione globale o una nuova crisi sanitaria.
Il 27% delle ditte afferma di aver subito un attacco informatico negli ultimi tre anni, con costi compresi tra uno e 20 milioni di franchi, mentre solo il 14% sostiene di non essere stato preso di mira. Le principali conseguenze sono state la perdita di clientela (27%), la perdita di dati della clientela (25%) e danni all'immagine o al marchio (23%).