La visita di Stato si terrà a Berna il 29 novembre
BERNA - Il Governo federale, guidato dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, accoglierà a Berna con gli onori militari il presidente italiano Sergio Mattarella.
La visita di Stato è stata fissata per martedì 29 novembre. Oltre alle relazioni bilaterali fra le due nazioni, i colloqui ufficiali al Bernerhof si concentreranno sulla situazione della sicurezza legata alla guerra in Ucraina, sulla politica europea e sul lavoro del Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Da parte svizzera parteciperanno ai colloqui ufficiali anche la consigliera federale Simonetta Sommaruga, capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr), e la consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps). La prima giornata si concluderà con la tradizionale cena di gala a Berna.
Il giorno successivo, il presidente Sergio Mattarella e il presidente della Confederazione Ignazio Cassis si recheranno alla Scuola politecnica federale di Zurigo per una visita dedicata all’innovazione e all’imprenditorialità.
Stretti contatti a tutti i livelli
La Svizzera e l’Italia intrattengono strette relazioni di buon vicinato. Giorgio Napolitano, predecessore del presidente Mattarella, effettuò una visita di Stato in Svizzera nel 2014. A sua volta nel 2020 Simonetta Sommaruga, presidente della Confederazione in quell’anno, era stata accolta a Roma per una visita presidenziale.
I circa 320'000 cittadini italiani residenti in Svizzera costituiscono la più grande comunità straniera presente nel nostro Paese. Più di 80'000 frontalieri si recano inoltre ogni giorno in Svizzera. Con un volume totale delle transazioni che nel 2021 ha superato i 34 miliardi di franchi, l’Italia è il terzo più importante partner commerciale del nostro Paese. Il 40 per cento circa degli scambi si concentra nelle regioni di confine. Facilitati da una lingua nazionale comune, si sono sviluppati anche contatti molto stretti in ambito formativo, scientifico e culturale.