Durante la pandemia è diventato il bersaglio di ostilità. Una lettera minacciava anche i suoi figli
BERNA - Per molti è solo un lontano ricordo, eppure non è passato molto da quando il Consiglio federale si era visto costretto a limitare, anche severamente, la vita pubblica dei non vaccinati con l'intento di contrastare il dilagare della pandemia.
Tra certificati obbligatori e restrizioni, non sono stati pochi ad aver storto il naso. Ma c'è di più: se nel 2019 l'Ufficio federale di polizia contava 246 minacce contro membri del Consiglio federale, del Parlamento federale e dell'Amministrazione federale, nel 2021 questo numero è salito a 1'215. E tra queste, 120 sono state ritenute come potenziali pericoli.
Come riporta la "SonntagsZeitung", anche Simonetta Sommaruga, nel discorso sulle sue dimissioni, ha sottolineato l'inasprimento dei toni che ha portato i membri del Governo a doversi tutelare.
Le sanzioni - L'ultimo caso di minacce sarà discusso a Zurigo la prossima settimana. Lo scorso autunno uno studente svizzero ha inviato un'e-mail al ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock nella quale, tra le altre cose, diceva che qualcuno avrebbe dovuto «smembrarla». L'uomo è stato sanzionato con una multa di 1800 franchi, ma ha presentato ricorso.
Anche un cittadino del canton Nidvaldo, che in un video ha minacciato il consigliere federale Alain Berset («Se fossi in te, non uscirei più di casa»), ha ricevuto una sanzione altrettanto salata all'inizio di novembre, sospesa però per un periodo di prova di due anni.
Il caso Berset - Berset è stato probabilmente uno dei principali bersagli delle ostilità e delle minacce degli insofferenti alle misure contro il Covid. Sembra addirittura che gli sia stata recapitata una lettera anonima che ripercorreva, con una precisione preoccupante, il percorso dei suoi figli verso scuola. Motivo per il quale è stato messo sotto sorveglianza, protetto da agenti di polizia d'élite non solo presso la sua casa di Belfaux (FR), ma anche nel suo chalet nel canton Vaud, dove è solito recarsi durante le vacanze.
Il nome del luogo non viene menzionato per motivi di sicurezza. Questa non è solo una richiesta della Fedpol, anche gli abitanti del villaggio rivogliono la loro pace, che è stata un po' turbata negli ultimi mesi.
Travestiti da escursionisti - secondo indiscrezioni raccolte dal domenicale di Tamedia in esclusiva -, durante la notte questi agenti speciali in incognito venivano alloggiati in Airbnb della zona.
I costi? Per ora rimangono segreti. Nel frattempo, però, le misure di sicurezza sarebbero state nuovamente allentate.