È una ventenne con un aborto spontaneo alle spalle la donna che questa mattina ha rapito un neonato all'ospedale di Lucerna.
LUCERNA - Questa mattina una donna travestita da infermiera ha sottratto un neonato di soli tre giorni dalla clinica ginecologica dell'Ospedale Cantonale di Lucerna. La rapitrice, secondo quanto riportato da 20 Minuten, è una ventenne che a inizio anno ha subito un aborto spontaneo.
L'aborto spontaneo - Ed è stata proprio questa grave perdita - come spiegato dalla cognata ai nostri colleghi - a far perdere il lume della ragione alla giovane. «Ha sofferto terribilmente per l'aborto. Non desiderava nient'altro che avere un figlio suo. Ma quello che ha combinato oggi è la cosa peggiore che potesse fare. Voglio scusarmi con i genitori del piccolo rapito. Tutta la nostra famiglia è dispiaciuta per quello che hanno dovuto passare».
La chiamata - Secondo la familiare, la ventenne non conosceva la coppia a cui ha sottratto il neonato. «Non ho la minima idea - precisa la cognata - di come abbia congegnato e portato a termine il suo piano. Quel che è certo è che da oggi non voglio più avere nulla a che fare con lei». La giovane, ricordiamo, si era travestita da infermiera ed era penetrata nel reparto di maternità della clinica, portando via il piccolo di soli tre giorni con un pretesto. Poco dopo i fatti la ventenne telefona proprio alla cognata. «Mi ha chiamato lunedì mattina dicendomi che era nato il suo bambino e che dovevo andare subito da lei».
In ipotermia - La cognata, preoccupata dal comportamento della donna, si precipita al suo appartamento e la trova con un neonato di pochi giorni in braccio. «Il piccolo era ipotermico e aveva le labbra blu. All'inizio non ero nemmeno sicura che fosse ancora vivo». A questo punto la donna pensa di chiamare la polizia. Ma viene anticipata dall'arrivo delle forze dell'ordine. «All'improvviso sono arrivate diverse auto della polizia e ambulanze», racconta. «Mia cognata è stata arrestata e il bambino è stato immediatamente preso in carico dai servizi di emergenza».
Personale sotto choc - Il piccolo viene poi riconsegnato «in buona salute» ai suoi genitori, permettendo di far tirare un sospiro di sollievo anche a tutto il personale dell'ospedale. «Eravamo ovviamente tutti sotto choc», racconta un membro dello staff. «Quasi non riuscivo a crederci quando l'ho saputo. Uno scenario orribile per i neo-genitori. Ma per fortuna il bambino è stato riportato indietro sano e salvo».