Dopo l’incidente un gruppo ha rivendicato l'azione ai danni delle piste vallesane di Verbier: «È l’inizio di un’offensiva»
VERBIER - Ormai è chiaro a tutti, quest’anno la neve sembra non voler arrivare. L’interno settore turistico che ruota attorno allo sci è quindi in ginocchio. Ristoranti, stazioni sciistiche, alberghi e negozi sportivi sono disperati. L’unica soluzione per limitare i danni sembra essere il massiccio utilizzo di cannoni della neve. Questi dispositivi però hanno anche un importante impatto climatico.
Sabotaggio ai cannoni da neve - Proprio a causa dell’inquinamento che i cannoni producono, qualcuno si è opposto al loro utilizzo. Sulle piste da sci di Verbier, nel canton Vallese diversi cannoni sono stati sabotati e vandalizzati durante gli scorsi giorni. La polizia cantonale vallesana ha comunicato la notizia durante la scorsa settimana.
Per aiutare le indagini in corso, la polizia ha lanciato anche un appello per cercare testimoni che possano fare chiarezza. Nel frattempo un articolo pubblicato sul sito militante renverse.co sembra fornire alcune informazioni sulle ragioni dell’azione.
La rivendicazione dell'attacco - «Questo prato sarebbe dovuto rimanere verde perché la neve a queste quote non arriva più. Eppure, in questa tiepida sera di dicembre, è ricoperta da uno strato bianco fatto di assurdità e rifiuti, perché dalla neve dipendono troppe cose: l'attrattività della stazione per i turisti, le prenotazioni negli hotel di lusso, il prezzo degli immobili ma soprattutto tutta la soddisfazione dei ricchi», si legge nell'articolo.
Il gruppo in particolare sembra attaccare un settore turistico troppo poco sensibile all'aspetto climatico. «Ricchi che non pretendono nemmeno di voler partecipare all’impegno collettivo di preservare un futuro sulla Terra», si legge nell'articolo. L'autore traccia poi ironicamente un parallelo con le misure di risparmio richieste alla popolazione, per far fronte in particolare alla carenza di energia.
Altre azioni mirate - «La scorsa notte, i cannoni da neve di diverse piste sono caduti a terra. È l'inizio di un'offensiva», annuncia l'autore dell'articolo, utilizzando gli hashtag “sabotaggio”, “anticapitalismo” ed “ecologia radicale”. La polizia vallesana si rifiuta ancora di comunicare nuove informazioni sulle indagini in corso.