«Non coprendo queste prestazioni mette a rischio l'intero sistema di salute psichica»
BERNA - La Federazione Svizzera delle Psicologhe e degli Psicologi (FSP) ha sporto denuncia contro santésuisse, l'organizzazione mantello delle casse malati.
L'incarto è stato depositato all’autorità di sorveglianza, vale a dire l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), ed è stato inoltrato in ragione del fatto che santésuisse si rifiuta di farsi carico delle prestazioni fornite da psicoterapeuti in formazione tramite supervisori.
Cosa significa? In una nota, la FSP ha spiegato che «il 1° luglio 2022 è entrato in vigore il cosiddetto "modello di prescrizione" e la psicoterapia psicologica è diventata una prestazione dell’assicurazione di base. Questo passaggio riguarda anche le psicoterapeute e gli psicoterapeuti in formazione (ogni anno queste persone seguono migliaia di pazienti in Svizzera, seppur sotto la supervisione di una persona abilitata)». Per quanto concerne le fatture, «le prestazioni delle psicoterapeute e degli psicoterapeuti in formazione vanno fatturate dalla persona incaricata della loro supervisione e responsabile della psicoterapia (ovvero uno psicologo psicoterapeuta)».
Il problema è che santésuisse, secondo la FSP, «usa come scusa questo passaggio per non farsi più carico delle prestazioni delle psicoterapeute e degli psicoterapeuti in formazione postgraduale tramite le persone operanti con funzioni di supervisione». Così facendo, «pianta in asso migliaia di pazienti».
«In pericolo l'intero sistema»
In altre parole, questo rifiuto «lascia migliaia di pazienti senza terapeuta e fa perdere il lavoro a centinaia di psicoterapeute e psicoterapeuti in formazione». Non solo: rende anche «impraticabile» il sistema di formazione postgraduale, andando persino in contrasto con il Consiglio federale. Quest'ultimo «ha infatti ribadito ha ribadito in diverse occasioni che la fatturazione delle prestazioni degli psicoterapeuti in formazione deve essere svolta tramite le persone operanti con funzioni di supervisione», ha ricordato la FSP.
Tutto ciò «in un contesto caratterizzato da posti di psicoterapia carenti e dalla presenza di fasce della popolazione svizzera già vulnerabili sotto il profilo della salute psichica come bambini e adolescenti. Questo rifiuto da parte di santésuisse mette in serio pericolo l’intero sistema di salute psichica», ha concluso la FSP.