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È stata creata un'associazione nella Svizzera tedesca, che chiede anche un sostegno medico e finanziario
ZURIGO - Lo scorso luglio, nella Svizzera tedesca è stata fondata l'associazione Post-Vaccination Syndrome. L'obiettivo è parlare dei gravi effetti collaterali dei vaccini contro il Covid. «Ogni giorno si aggiungono nuovi membri» spiega il suo presidente, Mirko Schmidt, a 24Heures. L'associazione chiede «un discorso aperto e un'informazione trasparente sui gravi effetti collaterali del vaccino contro il coronavirus». Secondo i suoi membri, «le persone colpite dovrebbero ricevere un sostegno medico e finanziario». Si stima che solo lo 0,01%-0,02% delle persone vaccinate in tutto il mondo soffra della cosiddetta "sindrome post-vaccino".
Dolori articolari e muscolari ricorrenti, problemi cardiaci, ecc. sono tra i disturbi che compaiono improvvisamente subito dopo la vaccinazione in persone che si sentivano in forma prima dell'iniezione. È il caso di Thi Mai Trang Jost, una donna di 45 anni di Berna, che prima di essere vaccinata faceva escursioni e ora è su una sedia a rotelle. «La donna bernese racconta che i suoi problemi di salute sono iniziati dopo la prima vaccinazione contro il Covid-19. Non aveva più le mestruazioni», osserva 24Heures. Stefan Nydegger, un ex autista di ambulanze di 49 anni, amava correre e percorreva 21 chilometri in un'ora e 22 minuti. «È tutto finito», ha confessato. «Da quando è stato vaccinato contro il Covid-19 nell'autunno del 2021, il 49enne ha avuto problemi di salute: bruciore generale, riacutizzazioni della febbre, bronchite, intorpidimento, problemi cardiaci. «I suoi problemi sono coerenti con gli effetti collaterali dell'iniezione di mRNA osservati finora», afferma il medico Andreas Missura.
Secondo Swissmedic, il numero di persone colpite non è noto perché «non esiste ancora una definizione di caso standardizzata e riconosciuta a livello internazionale per il termine sindrome post-vaccinazione». Gregory Fretz, responsabile della lunga consultazione Covid presso l'Ospedale Cantonale dei Grigioni, avverte: «Non dobbiamo dare l'impressione che sia meglio non vaccinarsi».
