Abbiamo riassunto in questo LIVE le notizie principali che sono emerse dal Forum economico mondiale
Oggi, venerdì, si sono conclusi i lavori dell'edizione 2023 del Forum economico mondiale (WEF) di Davos (nei Grigioni), tornato in versione "classica" dopo due anni sconvolti dalla pandemia. Le tematiche principali discusse sono state la guerra tra Russia e Ucraina, con gli interventi di Olena Zelenska, e la crisi climatica, di cui ha parlato anche la nota attivista Greta Thunberg. In generale, si è parlato molto del futuro, e di come sarà la cooperazione internazionale nei prossimi mesi.
Wef: bilancio positivo dell'esercito
L'esercito svizzero ritiene positivo il bilancio del suo impiego sussidiario di sicurezza prestato in occasione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos: non si sono verificati né incidenti rilevanti dal punto di vista della sicurezza né incidenti gravi. L'esercito è stato in grado di adempiere in ogni momento tutti gli incarichi affidatigli, sia nello spazio aereo che al suolo, afferma un comunicato odierno del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Anche i partner all'estero - aggiunge - hanno contribuito alla riuscita della missione. Le truppe di terra sono state utilizzate principalmente per l'allestimento e l'esercizio delle infrastrutture di sicurezza, per la protezione delle persone, i controlli d'accesso, la logistica e l'aiuto alla condotta, precisa il DDPS. Le Forze aeree hanno assicurato il servizio di polizia aerea e hanno anche compiuto voli di sorveglianza e trasporti aerei. (fonte ats)
«110 persone protette»
Secondo le autorità grigionesi, sono state 110 le persone protette dal diritto internazionale che hanno partecipato al WEF. Tra di loro capi di Stato e di governo di 40 Paesi. Uno dei momenti salienti è stato l'intervento della "First Lady" ucraina Olena Selenska. Sei membri del Consiglio federale hanno colto l'occasione per tenere colloqui in un contesto nazionale e internazionale. Per queste persone sono state adottate misure di protezione speciali. Sono state incrementate anche le attività di controllo e di ricognizione alla presenza di possibili minacce, come il terrorismo, gli attacchi informatici, l'estremismo e i servizi segreti vietati. Tutto il traffico verso Davos è stato fermato e controllato. Presente a Davos anche l'intero Governo grigionese. Il direttore dell'economia pubblica Marcus Caduff ha dichiarato che «l'incontro annuale al WEF di Davos è stato un luogo di dialogo pacifico». (fonte ats)
Per il Governo un WEF positivo nonostante l'allarme bomba
Per le autorità grigionesi il Forum economico mondiale (WEF) è terminato con un bilancio positivo. La sicurezza è stata sempre garantita malgrado la situazione politicamente difficile, con la guerra in Ucraina, un allarme bomba e una manifestazione non annunciata. Martedì scorso, secondo suedostschweiz.ch, degli ignoti avevano minacciato tramite e-mail di far esplodere una bomba in un albergo di Davos. I servizi di sicurezza hanno cercato il possibile ordigno esplosivo, ma non hanno trovato nulla. (fonte ats)
Attivisti in protesta fuori dal WEF
Greta Thunberg e alcune decine di giovani attivisti svizzeri si sono riuniti oggi a Davos (GR) per uno Sciopero per il clima. «Il livello degli oceani si sta alzando e anche noi», hanno gridato i manifestanti. «Per favore, fate qualcosa», ha implorato una delle giovani partecipanti ai leader riuniti nella località grigionese per il Forum economico mondiale (WEF). «Hanno imparato a dire 'clima', ma le energie non rinnovabili aumentano», ha da parte sua affermato la militante tedesca Luisa Neubauer. Gli attivisti hanno presentato ieri una petizione che chiede ai dirigenti delle multinazionali di non avviare nuovi siti per l'estrazione di risorse non rinnovabili. Oggi a metà giornata il testo aveva raccolto quasi 940.000 firme. (Fonte ats)
«Lo scenario migliora, ma non è ancora buono»
Lo scenario dell'economia globale «oggi è meno peggiore di qualche settimana fa, ma non è ancora buono». Lo ha affermato la direttrice generale del Fondo monetario internazionale (Fmi) Kristalina Georgieva in un dibattito al Wef, che si conclude oggi a Davos. «Sono migliorate le prospettive sull'inflazione, che sembra avere iniziato a scendere, ma anche quelle di crescita della Cina, che nel 2022 per la prima volta da decenni ha avuto una crescita più bassa di quella globale», ha detto la 69enne. Ma questo - spiega - cambierà nel 2023: al Fondo infatti si stima per quest'anno una crescita globale del 2,7% e del 4,4% per la Cina. «Tuttavia non sappiamo se la ripresa di Pechino si rifletterà su petrolio e gas, riportando in alto i prezzi e quindi l'inflazione», ha messo in guardia l'economista bulgara. (fonte ats akr)
«Serve sostanza, non grandi nomi»
La cosa più importante per i partecipanti al Forum economico mondiale di Davos è la possibilità di incontrare ospiti «di sostanza», e non necessariamente star o grandi nomi. Lo ha sottolineato Alois Zwinggi, membro della direzione dell'appuntamento, in risposta alle critiche mosse da vari media sull'assenza quest'anno di personalità di primissimo piano. «È quasi più produttivo lavorare con i ministeri e i governi a livello operativo», ha aggiunto Zwinggi, per il quale non è detto che si debba per forza sempre farlo con i capi di Stato. In 53 anni di storia, c'è stato un presidente americano ogni 17 anni e un presidente cinese ogni 50 anni. «Non è che ci siano grandi nomi ogni anno», ha aggiunto Zwinggi, facendo notare comunque che non ci sono mai stati così tanti ministri delle finanze al WEF come quest'anno. Erano addirittura 50. (fonte Keystone-ATS)
Si discute di economia: è finita un'era?
Siamo arrivati all'ultima giornata del World Economic Forum. Alle 12 sono previste le considerazioni di chiusura dell'edizione 2023, ma prima ci sarà uno degli incontri più importanti in calendario a Davos: una discussione sullo stato globale dell'economia e un tentativo di delineare quali saranno gli scenari futuri. Ne discuteranno la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, il direttore generale del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva, il governatore della Banca centrale giapponese Kuroda Haruhiko e Bruno Le Maire, ministro dell'Economia francese.
Parmelin: «Un’edizione estremamente proficua»
«Un WEF molto intenso con numerosi incontri bilaterali e multilaterali». Così ha riassunto il consigliere federale Guy Parmelin la sua presenza a Davos. In conferenza stampa, il ministro dell'economia ha ricordato in particolare il suo incontro con il Segretario al lavoro statunitense Marty Walsh. Parmelin ha evocato la recente firma con gli USA dell'accordo sul riconoscimento reciproco delle ispezioni nell'ambito della fabbricazione dei medicinali, definito «un successo notevole».
Per il consigliere federale questa è la via da seguire: «Non c'è più la necessità di mirare a un accordo di libero scambio globale». C'è però la possibilità di procedere par pacchetti settoriali dove si possono trovare interessi comuni.
Per Parmelin si tratterà ora di identificare quali settori in Svizzera potrebbero essere interessati da un accordo con gli USA. In seguito si potrà discuterne con Washington.
Parmelin vorrebbe anche migliorare la situazione delle imprese svizzere negli Stati Uniti, in particolare per quel che concerne il rilascio di visti ad apprendisti. «Abbiamo trovato un orecchio attento» in merito a questa problematica. Il consigliere federale ha fatto l'esempio di Kudelski e Stadler Rail, parlando delle imprese che potrebbero approfittarne. (fonte ats)
«Non ci si può fidare di queste persone»
«Se mi fido del Wef? Difficile, considerando dove ci ha condotto...», sono queste le parole di Greta Thunberg intercettata oggi a Davos dai colleghi di 20 Minuten, «il problema sono queste persone che hanno tutta la ricchezza del mondo e continuano a investire nei carburanti fossili. Ci aspettiamo che siano loro a risolvere la crisi climatica, mentre invece dobbiamo dare la parola a tutti quelli che sono colpiti direttamente da questa emergenza ambientale globale». Riguardo a cosa è cambiato dall'iconico «la nostra casa sta bruciando» del 2019, replica: «Beh, l'unica cosa certa è che le emissioni non si sono fermate, anzi, hanno continuato ad aumentare. Malgrado ciò noi siamo diventati un movimento che è ogni giorno più forte». Interrogata sulle azioni degli ambientalisti così come su possibili incontri in quel di Davos, l'attivista svedese non ha però voluto sbottonarsi.
Alain Berset: «Questi incontri sono estremamente importanti»
Il presidente della Confederazione Alain Berset ha stilato il suo bilancio della settimana di lavori al Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR), evocando numerosi incontri bilaterali, con alcuni temi che hanno fatto la parte del leone. La situazione della sicurezza in Europa e l'impegno della Svizzera nel Consiglio di sicurezza dell'ONU sono stati i due temi prioritari sull'agenda del presidente della Confederazione, è emerso da una conferenza stampa tenuta oggi. Vi sono poi stati numerosi incontri bilaterali. Berset ha citato quello informale con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, prima di ricordare le toccanti parole pronunciate dalla first lady ucraina Olena Zelenska, che ha fatto puntare ancora una volta i riflettori sulla guerra. In questa occasione ha consegnato una lettera alla Svizzera e la Confederazione sta preparando una risposta. «Spesso non si trovano soluzioni concrete in questo tipo di contesti, ma gli incontri con le personalità di tutto il mondo sono estremamente importanti per le cooperazioni», ha detto il presidente rispondendo a una domanda. (fonte ats)
«Neutralità? Ognuno deve essere chiaro»
sulAlti rappresentanti si sono interrogati oggi sulla neutralità. «L'astensione non è un'opzione», ha ad esempio detto Ursula von der Leyen. Parlando di un eventuale ammorbidimento della neutralità da parte elvetica per permettere la fornitura di munizioni a Kiev, la presidente della Commissione europea ha detto che per lei è difficile giudicare, poiché non è un tema di sua responsabilità. «È un metodo svizzero», ha detto. «In generale, ciò che si vede alle Nazioni Unite, è che quanto avviene in questa atroce guerra è cruciale e fondamentale», ha sottolineato, aggiungendo che «l'astensione non è un'opzione. Ognuno deve essere chiaro sulle proprie posizioni: il diritto o la legge della forza, la democrazia e i diritti fondamentali o l'autocrazia». (fonte ats)
«Stiamo andando nella direzione sbagliata»
«Siamo coscienti che i cambiamenti per cui lottiamo non avverranno dall'oggi al domani ma non ci demoralizziamo e continuiamo. Ma dobbiamo ancora essere più combattivi, perché si sta andando in una direzione completamente sbagliata. Le emissioni di gas serra aumentano ogni anno. Chiediamo a tutti coloro che hanno a cuore il clima di unirsi a noi nella lotta contro la catastrofe climatica», ha aggiunto Thunberg durante il dibattito.
«Il 2023? Non brillante, ma meglio del previsto»
La presidente della Banca centrale europea vede il bicchiere mezzo pieno. «Il mercato del lavoro è vivace, ma l'inflazione va abbassata».
Al momento non è ancora chiaro se Greta parlerà ai giornalisti. L'unica cosa sicura è che non interverrà - com'era stato nel caso suo ben noto discorso «la nostra casa sta bruciando» - sul palco principale.
«Queste persone ascoltano solo loro stesse, è assurdo»
L'attivista svedese per il clima Greta Thunberg ha accusato oggi il Forum economico mondiale (WEF) di Davos di riunire «le persone che più stanno alimentando la distruzione del pianeta», definendo “assurdo” ascoltarle. «Sembra che stiamo ascoltando loro piuttosto che le persone che sono effettivamente colpite dalla crisi climatica, le persone che vivono in prima linea, e questo ci dice quanto sia assurda la situazione», ha detto durante il panel parallelo al WEF e tenuto a porte chiuse. (fonte ats)
«Voi gente del WEF, state bruciando questo pianeta, lo distruggerete», è intervenuta nel dibattito la giovane svedese che ora è attesa dalla stampa fuori dal padiglione dell'incontro.
Greta Thunberg è a Davos
L'attivista climatica Greta Thunberg è arrivata questa mattina a Davos, al momento sta partecipando a una tavola rotonda con il capo dell'Agenzia internazionale dell'energia (IEA), Faith Birol. Con lei anche le giovani attiviste Vanessa Nakate, Helena Gualinga e Luisa Neubauer.
Kiev chiede armi alla Svizzera
Il sindaco di Kiev Vitali Klitschko chiede alla Svizzera di fornire all'Ucraina armi da difesa, in particolare sistemi antiaerei. Lo ha detto in un'intervista pubblicata oggi sul sito del quotidiano Blick a margine del Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR). Parlando con membri del Consiglio federale, l'ex campione di boxe si è spesso sentito ripetere la frase "Siamo un paese neutrale". Klitschko afferma di capire la neutralità della Svizzera, ma ha ribadito quanto aveva già detto nell'ultima edizione del WEF, tenuta lo scorso maggio sempre a Davos, ossia che la posizione della Confederazione deve tenere conto del contesto e quindi la neutralità non è difendibile. Nell'intervista a Bick.ch Klitschko afferma poi di essere lui stesso disposto a imbracciare le armi per difendere l'Ucraina. Suo padre era un generale e gli ha insegnato che «il più grande onore per un uomo è dare la vita per il proprio paese». Lunedì, in occasione dei primi lavori del WEF, Klitschko, con una folta delegazione ucraina, aveva subito spiegato che l'obiettivo principale della loro venuta nei Grigioni era di spingere i paesi occidentali a fornire a Kiev più velocemente armi per la difesa dall'aggressione russa. (fonte ats)
Greta all'attacco: «I top manager sapevano»
«Fermate immediatamente l'apertura di nuovi siti di estrazione di petrolio, gas e carbone, e smettetela di bloccare la transizione verso l'energia pulita». Lo afferma Greta Thunberg, l'attivista svedese per il clima giunta al Forum economico mondiale (WEF) di Davos, che assieme a Vanessa Nakate, Helena Gualinga e Luisa Neubauer torna all'attacco dei grandi gruppi energetici. I top-manager dell'energia «sapevano da decenni che i combustibili fossili causano catastrofici cambiamenti climatici»: hanno «ingannato» i politici e il pubblico, e se non cambieranno direzione saranno «chiamati alle loro responsabilità con azioni legali», si legge nella lettera aperta delle giovani attiviste con una petizione che sfiora le 900'000 firme. (fonte ats)
Oggi leader politici e Greta al WEF
Giovedì il WEF ospiterà capi di Stato (il presidente della Corea del Sud Yoon Suk Yeol), leader di governo presenti (l'irlandese Leo Varadkar e il greco Kyriakos Mitsotakis) e passati (il britannico Tony Blair), personalità politiche di alto profilo (la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola) e numerose personalità del mondo scientifico, dell'economia e della società civile. È previsto anche l'incontro tra l'attivista ambientale Greta Thunberg e Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia.
La Svizzera invitata in maggio a una riunione dei ministri europei
La Svizzera non lascerà Davos (GR) a mani vuote per quanto riguarda il dossier europeo. La presidenza svedese dell'UE l'ha invitata a una riunione informale dei ministri degli Esteri e della Difesa a maggio.
«È una novità assoluta», ha dichiarato stasera alla stampa svizzera il consigliere federale Ignazio Cassis, dopo aver incontrato il suo omologo svedese a margine del Forum economico mondiale (WEF). La Svizzera era già stata invitata alle riunioni dei ministri della Giustizia e delle Finanze. «Si tratta di un'opportunità d'oro» e di «un segnale da non sottovalutare», ha aggiunto il capo del Dipartimento federale degli Affari esteri (DFAE). (fonte ats)
La Svizzera cede al governo britannico la conferenza sulla ricostruzione ucraina
Il consigliere federale Ignazio Cassis ha simbolicamente ceduto al governo britannico la responsabilità di portare avanti la conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina. La sede passerà da Lugano, dove la conferenza si è tenuta lo scorso luglio, a Londra nel 2023.
«Questo non significa che ci stiamo disimpegnando da questa responsabilità», ha dichiarato alla stampa il ministro elvetico al termine di una cerimonia a Davos (GR) con il Segretario di Stato britannico Grant Shapps e, via video, con il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal.
Stoltenberg: «Ucraina diventerà un Paese membro della Nato»
«La posizione della Nato non è cambiata, l'Ucraina diventerà un Paese membro». Lo ha detto il segretario generale dell'Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg a Davos, in occasione del Forum economico mondiale (WEF). «Prima però l'Ucraina deve vincere la guerra e se vogliamo che l'Ucraina vinca ha bisogno del nostro sostegno militare. È pericoloso sottovalutare la Russia, stanno pianificando nuove offensive, come ha detto Zelensky il tempo conta ed è necessario fornire nuovi mezzi pesanti e moderni», ha aggiunto. (fonte ats)
«No, al momento non temo per la mia vita», ha risposto in maniera lapidaria interrogato sulla sua situazione in relazione all'attacco di questa mattina che ha ucciso il ministro dell'Interno. «Sono sempre qui e sì, abbiamo sempre bisogno di munizioni per combattere», ha aggiunto citando la sua celebre frase pronunciata alla vigilia dell'invasione: «non ho bisogno di un'auto, ma di munizioni».
In relazione alla proposta di ieri da parte di Henry Kissinger di far sedere al tavolo della Nato anche la Russia per discutere una possibile entrata dell'Ucraina nel Patto, Zelensky non ha dubbi: «Mi sembra chiaro che la Russia si sia ormai distinta come un Paese terrorista, con le scelte di aggressione volute da Putin. Forse con un'altra leadership sarebbe possibile discutere ma al momento non lo vedo possibile. In ogni caso noi contiamo sui nostri alleati occidentali».
«Non siamo noi ad avere iniziato la guerra, ma dovremo essere noi a chiuderla», ha aggiunto Zelensky parlando dell'attuale situazione bellica sul territorio ucraino che vede un relativo stallo. «La situazione energetica al momento è molto precaria a causa degli attacchi mirati da parte della Russia», conferma il presidente, «ringrazio i partner che ci hanno permesso di arginare questa situazione critica, soprattutto per la popolazione».
«È da un anno che resistiamo la violenza e il terrorismo che ogni anno costano milioni di vite in tutto il mondo», spiega Zelensky che non nasconde, «la tirannia ha battuto la democrazia: Russia ha fatto fare la figura degli stupidi a tutti i Paesi dell'Occidente, hanno agito con rapidità e hanno superato tutti. Dobbiamo muoverci uniti prevenire ulteriori azioni, ulteriori bombardamenti».
L'intervento di Volodymr Zelensky è iniziato con un omaggio al defunto ministro dell'Interno Denys Monastyrskyi. «Questa mattina una tragedia ha colpito il nostro Paese» ha affermato, dopo di che ha dedicato allo scomparso un minuto di silenzio.
A breve è atteso l'intervento via video del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, l'orario annunciato era per le 17 ma si sta registrando un po' di ritardo.
Più PIL che commercio globale
Per la prima volta in 25 anni, il commercio globale crescerà a un ritmo più lento del prodotto nazionale lordo (Pil) complessivo dei vari paesi del pianeta e nei prossimi dieci anni registrerà un +2,3%, meno dell'aumento del 2,5% previsto per la crescita economica globale. È quanto emerge da un rapporto congiunto del World Economic Forum (WEF) e di Boston Consulting Group (BCG) intitolato "Protectionism, Pandemic, War, and the Future of Trade". «Negli ultimi tre anni il commercio globale ha subito rilevanti turbolenze e, dopo quasi 30 anni in un ambiente commerciale relativamente sicuro, ci troviamo ora davanti a una nuova dinamica Est-Ovest - commenta Andrea De Blasi, managing director e partner di BCG - con nuove polarizzazioni e alleanze, che rimettono in discussione i meccanismi di globalizzazione che abbiamo vissuto sino a pochi anni fa». (fonte ats)
«Clima? La Germania farà da apripista»
Nel suo discorso, il Cancelliere tedesco ha poi dato particolare attenzione al tema del clima. L'obiettivo tedesco è quello di diventare neutrali dal punto di vista climatico entro il 2045. «Avremo successo», è convinto Scholz. «Nel breve termine, questi investimenti nelle energie rinnovabili porteranno ad un aumento dei prezzi. A lungo termine, tuttavia, ne trarremo tutti beneficio perché ci permetterà di ridurre le conseguenze del cambiamento climatico», ha dichiarato il Cancelliere, ribadendo però che «nessun Paese può raggiungere un futuro neutrale dal punto di vista climatico da solo, ed è per questo che uno scambio internazionale come quello di Davos è essenziale». A tal riguardo, «La Germania sta cambiando. Mi aspetto che nel 2045 saremo uno dei primi Paesi neutrali dal punto di vista climatico. Faremo da apripista».
«Ecco perché mandiamo armi all'Ucraina»
«Per far finire la guerra, l'aggressione della Russia deve fallire. Per questo stiamo supportando l'Ucraina con grandi quantità di armi, in stretta consultazione con i nostri partner». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, parlando al Forum economico mondiale. «Questo include i sistemi di difesa IRIS-T o i Patriot, artiglieria, infanteria armata, velivoli, con una profonda svolta per la Germania nella politica estera e della sicurezza», ha aggiunto. «La Russia ha già fallito completamente nel raggiungere i suoi obiettivi imperialisti», ha ribadito ancora una volta Scholz, che ha anche discusso brevemente con il presidente della Confederazione Alain Berset prima del suo discorso. (fonte ats)
Giornata di incontri per Karin Keller-Sutter
In occasione del Forum, la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha incontrato ministre e ministri delle finanze di diversi Stati membri dell'Unione europea (Germania, Polonia, Lussemburgo) e il commissario per l’economia dell’UE. Durante gli incontri sono state trattate questioni finanziarie e fiscali bilaterali, l’attuazione dei relativi standard globali ma anche le conseguenze economico-finanziarie dell’aggressione russa in Ucraina e la ricostruzione del Paese. È quindi stata sottolineata l'importanza di questi incontri «per un’economia, come quella Svizzera, molto aperta e interconnessa a livello internazionale, dotata di un settore finanziario importante e di una moneta propria» ha detto la Ministra delle Finanze. Oltre a ciò, insieme al segretario generale dell’OCSE, Mathias Cormann, i consiglieri federali Guy Parmelin e Karin Keller-Sutter hanno discusso l’attuazione dell’imposta minima sollecitata dall’OCSE per le imprese internazionali. Infine, hanno avuto luogo incontri con rappresentanti di Brasile, Qatar, e Cina.
Al Gore, condivisibile la protesta di Greta
La crisi climatica sta peggiorando senza che i leader mondiali riescano a prendere contromisure e l'azione di protesta contro ulteriori estrazioni di carbone che ha portato ieri al fermo di Greta Thunberg in Germania va sostenuta. Lo ha detto Al Gore, ex vice-presidente americano, durante i lavori del Forum economico mondiale (WEF) di Davos. Contro il cambiamento climatico «non stiamo vincendo. La crisi peggiora più velocemente delle soluzioni che cerchiamo di mettere in campo», ha sostenuto il 74enne. (fonte ats)
L'appello della First Lady
In un discorso, Olena Zelenska ha poi ricordato la difficile situazione in Ucraina, con molte infrastrutture che sono state distrutte e i conseguenti problemi a livello di riscaldamento e mancanza di elettricità. Per questo, la sua fondazione (Olena Zelenska Foundation), vuole aiutare la popolazione più colpita: «C'è chi vive in case distrutte. Vogliamo portare generatori, cibo e legna da ardere alle persone che ne hanno più bisogno». Anche a livello di sanità (con molti ospedali distrutti) e istruzione (le scuole non possono restare aperte) il quadro è tutt'altro che positivo. Da qui l'appello a contribuire alla ricostruzione del Paese: «Ogni donazione è utile».
Muore il ministro degli Interni: «In viaggio verso un “punto caldo” del fronte»
Denys Monastyrsky figura tra le 16 vittime dello schianto di un elicottero militare a Brovary. La nebbia avrebbe causato l'incidente.
«Un giorno terribile per l'Ucraina»
In merito all'incidente avvenuto oggi in Ucraina, quando il ministro degli Interni ucraino Denys Monastyrski è morto in un incidente in elicottero, la First lady ucraina Olena Zelenska ha dichiarato dal Wef: «Purtroppo, questo è un altro giorno terribile per l'Ucraina. Sono morti dei bambini. È terribile. Conoscevo il ministro degli Interni, è un evento molto tragico anche per me, personalmente».
«I tassi dell'era Draghi non erano normali»
«Quando c'erano tassi estremamente bassi nessuno lodava le banche centrali. Ora che andiamo verso una normalizzazione improvvisamente tutti stanno riscoprendo i bei vecchi tempi». Lo ha detto il governatore della Banca di Francia e membro del Consiglio della Banca centrale europea (Bce) François Villeroy de Galhau. «Non si trattava di una situazione normale», ha aggiunto Villeroy durante un seminario del Forum economico mondiale di Davos. «Tassi così accomodanti erano richiesti da un serio rischio di deflazione, non possono essere considerati un livello normale». Galhau sostiene che con i tassi attuali «siamo al livello neutrale» ma che occorre andare oltre per abbassare l'inflazione. (Fonte ats)
Incontro Svizzera-Kosovo
I consiglieri federali Viola Amherd e Guy Parmelin hanno oggi incontrato, in occasione del Wef, il primo ministro del Kosovo Albin Kurti. Nel corso del colloquio si è discusso di sicurezza e della situazione economica della regione balcanica. «Una situazione di sicurezza stabile nei Balcani occidentali è molto importante per la Svizzera e per l'Europa», ha commentato Amherd dopo l'incontro. «Il nostro rapporto è eccellente e si rafforza ogni giorno di più», ha ribadito Parmelin.
Oggi Zelensky, Cassis, Scholz
Proseguono i lavori al Forum economico mondiale a Davos. Nel corso della giornata di oggi è in particolare atteso il discorso di Volodymyr Zelensky, ma ci sarà anche il Consigliere federale ticinese Ignazio Cassis che - in funzione di Ministro degli Esteri - parlerà di ricostruzione dell'Ucraina, collegando Lugano (prima sede dell'URC, l'Ukraine Recovery Conference) al Regno Unito. Inoltre, dovrebbero tenere oggi i loro discorsi anche il Direttore generale dell'Onu, António Guterres, e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz.
La lettera dei super-ricchi: «Tassateci, ora»
Una lettera aperta intitolata "Il costo della ricchezza estrema", firmata da 205 milionari o miliardari, tra i quali l'ereditiera Abigail Disney e l'attore Mark Ruffalo, chiede con urgenza che i governi introducano tasse a carico delle persone più abbienti per bloccare «l'estrema disuguaglianza». Lo slogan è ad effetto: «Ora è il momento di affrontare la ricchezza estrema; ora è il momento di tassare gli ultra ricchi».
Berset: «Buono l'incontro informale con von der Leyen»
Il Presidente della Confederazione Alain Berset, ha avuto oggi un incontro informale «molto buono» con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nell'ambito del Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR).
Non bisogna sopravvalutare il fatto che non si è trattato di un incontro formale, ha dichiarato Berset a Keystone-ATS. Entrambe le parti sanno che c'è un interesse comune a una situazione stabile. (fonte ats)
Circa 400 estremisti sinistra sfilano contro il WEF a Zurigo
Intanto circa 400 estremisti di sinistra hanno protestato oggi a Zurigo contro il Forum economico mondiale (WEF) di Davos (GR). Molti dei partecipanti erano incappucciati e l'atmosfera era aggressiva, ha constatato una giornalista di Keystone-ATS sul posto.
I manifestanti hanno acceso fuochi d'artificio e petardi. Numerosi poliziotti erano presenti sul posto, ma non sono intervenuti per evitare il rischio di un escalation.
Non si segnalano al momento danni di rilievo ad eccezione di qualche bidone della spazzatura rovesciato e scritte con spray "Fight the WEF". (fonte ats)
Walsh, timori dell'Ue sui sussidi? «Riferirò a Washington»
«Non ho una risposta tecnica ma sicuramente ho avuto delle conversazioni oggi e mi sentirò con la Casa Bianca prima di fare ritorno. So che gli Stati Uniti hanno un'ottima relazione con gli alleati e vogliono mantenerla».
Lo ha detto il segretario Usa per il Lavoro, Martin J. Walsh, in risposta alle domande dei giornalisti sulle preoccupazioni espresse dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen sui sussidi alle imprese Usa dell'Inflation Reduction Act. «L'intenzione - ha detto Walsh a margine dei lavori del Forum economico mondiale - non era rubare posti di lavoro ma non voglio precorrere quello che dirà la Casa Bianca. Voglio assicurarmi che la risposta sia accurata ma posso dire che il tema è stato sollevato un paio di volte oggi». (fonte ats)
Sfogo della premier finlandese: «Parlate della mia agenda non di me»
È lo sfogo-riflessione di Sanna Marin durante un panel del Forum economico mondiale. Con la premier finlandese che, dopo un'intervista tutta centrata sulla guerra russa in Ucraina e sulla richiesta di Finlandia e Svezia di entrare nella Nato, alla fine non può evitare la domanda sullo 'scandalo' che l'aveva colpita pochi mesi fa per i video i cui era ripresa durante una serata di balli fra amici. «Ci si concentra troppo sulle persone, invece vorrei che si parlasse dei contenuti» è la frecciata alla copertura mediatica riservata alla premier finlandese. Una riflessione che si accompagna alla domanda 'cosa sarebbe successo se al posto mio ci fosse stato un uomo' e che, all'audience globale di Davos (GR), rivolge una postilla sulla «uguaglianza di genere che in Finlandia è sempre stata molto importante. Siamo un Paese piccolo e non ce la faremmo senza mobilitare tutte le risorse che abbiamo». (fonte ats)
Pedro Sánchez: «Sistema economico da cambiare»
Il «sistema» su cui si basano le economie avanzate è «ingiusto», perché non frena «l'aumento delle disuguaglianze» mentre "«grandi compagnie pagano zero tasse grazie ai paradisi fiscali»; motivo per cui «è arrivato il momento di mettere le cose a posto» e di concentrarsi «su ciò che veramente importa, ovvero il benessere della gente»: lo ha detto Pedro Sánchez in un discorso in cui ha pure ricordato diversi aspetti delle politiche del suo governo. «Chiedo alle élite economiche - ha continuato il Premier spagnolo - di aiutarci a cambiare questa situazione».
Sanna Marin: «Deve vincere l'Ucraina»
«Non sappiamo quanto durerà la guerra, ma dobbiamo assicurarci che l'Ucraina vinca» ha invece detto nel suo discorso la premier finlandese, Sanna Marin. «La Russia non deve vincere perché dimostrerebbe che si può attaccare un altro Paese e trarne vantaggio». La Finlandia è un Paese piccolo, ha poi aggiunto, ma è importante avere delle regole internazionali. L'Europa deve essere forte, ha poi aggiunto: «Siamo diventati troppo dipendenti dalla Russia. Non dobbiamo ripetere questo errore in futuro. Noi come Finlandia vogliamo quindi approfondire le relazioni con i nostri partner democratici (come la NATO), la sicurezza e l'indipendenza sono estremamente importanti per noi».
L'Ucraina cerca il sostegno di Berna sulla formula di pace
La "first lady" ucraina Olena Zelenska è giunta a Davos preannunciando una lettera di suo marito, nella quale si invita a sostenere una formula di pace in dieci punti. Quest'ultima dovrebbe arrivare «attraverso i canali diplomatici», ha affermato il consigliere federale Ignazio Cassis. «L'ha annunciata la stessa 'first lady'», ha spiegato il capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). In precedenza, la moglie di Volodymyr Zelensky aveva affermato al Wef di aver preso con sé la missiva per distribuirla in particolare alla Cina. Svelato davanti al G20 in novembre, esso chiede la sicurezza nucleare, alimentare ed energetica. Inoltre tutti i prigionieri dovrebbero essere liberati, le truppe russe dovrebbero ritirarsi, l'integrità territoriale dell'Ucraina dovrebbe essere ristabilita e un tribunale speciale per giudicare i crimini russi dovrebbe essere promosso. (fonte ats)
Volodymyr Zelensky: «Grazie, Ue»
«L'Ucraina ha ricevuto i primi 3 miliardi di euro del nuovo programma macro-finanziario da 18 miliardi di euro. Sono grato all'Ue e al presidente Von der Leyen per il forte sostegno. Preservare la stabilità finanziaria dell'Ucraina è fondamentale per la nostra vittoria comune sull'aggressore». Così il presidente ucraino Voldymyr Zelensly ha ringraziato su Twitter l'Unione europea per la tranche di finanziamenti.
«Non invieremo delle armi in Ucraina»
Dopo il discorso ufficiale di apertura del WEF, il Consigliere federale e Ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha incontrato la First Lady ucraina Olena Zelenska. «Intensificheremo ulteriormente la nostra collaborazione», ha detto Cassis dopo l'incontro, spiegando che Olena Zelenska è venuta al WEF non come politico, ma come First Lady. «Abbiamo discusso di aspetti umanitari. Le questioni politiche non erano al centro della nostra conversazione». Il ministro degli Esteri ha aggiunto: «Non ci saranno comunque consegne di armi, siamo un Paese neutrale». A fine incontro, «le ho augurato molta forza e resistenza. La guerra è tutt'altro che finita», ha concluso il Consigliere federale ticinese.
La Cina: «Tornare a un trend di crescita»
L'attenzione della Cina nel 2023 è rivolta all'espansione della domanda interna, mantenendo fluide le catene industriali e di approvvigionamento, sostenendo il sano sviluppo del settore privato e le riforme delle imprese statali, attirando investimenti esteri ed evitando i rischi finanziari. «Se lavoriamo abbastanza duramente, siamo fiduciosi che la crescita possa tornare al suo trend normale», ha detto il vice premier Liu He parlando al Wef. «Non è assolutamente possibile optare per un'economia pianificata dallo stato», ha aggiunto. La Cina, lo ricordiamo, ha annunciato oggi un Pil 2022 in crescita del 3%, ai minimi da oltre 40 anni. (fonte ats)
Si parla anche di ecologia
Von der Leyen ha ribadito l'interesse per un'azione globale riguardo al cambiamento climatico. Tasto, questo, particolarmente delicato in un Wef al quale in molti si sono recati in aereo o jet privato e che vede un'opposizione da parte degli ambientalisti abbastanza serrata. «La buona notizia è che grandi Paesi come Giappone, India, Canada e Gran Bretagna stanno seguendo le direttive e stanno dando l'esempio».
«Nessun bambino dovrebbe fare i compiti alla luce delle candele»
«Stiamo affrontando una minaccia globale e solo se siamo uniti possiamo vincere», ha aggiunto la first lady ucraina Olena Zelenska nel suo intervento di questa mattina al Forum, «L'aggressione della Russia - ha aggiunto - non è limitata solo al nostro paese. Potrebbe andare oltre i nostri confini se non viene fermata. Nessun bambino dovrebbe fare i compiti con la luce delle candele, nessuno medico dovrebbe operare con la torcia elettrica», ma questo è quello che succede in Ucraina, ha aggiunto. (fonte ats ans)
«L'Ucraina in quest'anno ha stupito il mondo»
Prende la parola la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, «si pensava che Kiev sarebbe caduta, e rapidamente, ma il popolo ucraino ha smentito queste previsione. L'Europa sarà sempre a fianco dell'Ucraina, finché sarà necessario. I criminali russi non rimarranno impuniti». «Nemmeno gli attacchi senza sosta della Russia ai civili, o lo spettro di un inverno brutale, hanno fatto vacillare la vostra determinazione», ha poi detto la Von der Leyen rivolgendosi agli ucraini, «avete ispirato tutta l'Europa».
Olena Zelenska: «La guerra deve finire il prima possibile»
Ad aver preso la parola è poi stata la First Lady ucraina Olena Zelenska: «Per favore, guardate in questa stanza, quante persone importanti ci sono. Ma non tutti sfruttano l'influenza che hanno» ha esordito nel suo discorso, per poi fare un appello: «La guerra di aggressione deve finire il prima possibile». Anche perché la coesione globale è importante, ha detto, perché la crisi va oltre i confini dell'Ucraina. «I crimini di guerra stanno avvenendo sotto i nostri occhi. Dobbiamo portare la pace».
Il discorso di Alain Berset
Questa mattina il Presidente della Confederazione Alain Berset ha tenuto il suo discorso: «È la massima crisi dal dopoguerra. Le istituzioni democratiche sono indebolite. La guerra in Ucraina è un attacco brutale a un Paese pacifico e al diritto internazionale», ha affermato Berset. «Per questo è fondamentale che i Paesi democratici mostrino solidarietà all'Ucraina e al suo popolo», ha poi dichiarato. «La Svizzera sta facendo ogni sforzo per rafforzare il diritto internazionale e il multilateralismo», ha infine concluso, «negli ultimi anni la disuguaglianza continua ad aumentare, portando danni collaterali politici e sociali e minando la coesione sociale».
«Serve una svolta verso le rinnovabili, per la sicurezza»
«Il principale motore a favore di proprie fonti energetiche, come l'eolico, il solare, in nucleare, non è più l'ambiente, ma la sicurezza energetica». Lo ha detto Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (AIE), durante un incontro al Forum economico mondiale (WEF) di Davos. E se oggi il rapporto fra gli investimenti nelle fonti fossili e quelli nelle rinnovabili è 1 contro 1,5, «dovrà salire a 1 contro 9», un dato che richiederà un enorme sforzo di finanziamento da parte delle nazioni avanzate a favore «dei paesi emergenti, dove il costo del capitale è molto più alto». «Nel 2030, vale a dire domani, una vettura su due venduta negli Usa, in Europa e in Cina sarà elettrica», ha sottolineato il 64enne. (fonte ats)
Svizzera e Germania a colloquio su questioni energetiche ed economiche
Nel quadro dell'incontro annuale del WEF a Davos, i consiglieri federali Guy Parmelin e Albert Rösti hanno incontrato Robert Habeck, vicecancelliere tedesco e ministro dell'economia e della protezione del clima. Durante il colloquio sono state trattate le relazioni economiche bilaterali e le relazioni tra la Svizzera e l'UE. Alla luce dell'attuale tensione nel settore energetico a livello globale, i tre ministri hanno altresì discusso delle sfide comuni nel campo della sicurezza energetica.
Il Brasile torna in scena, Lula manda due ministri
C'è attesa a Davos per il debutto del nuovo governo brasiliano al Forum economico mondiale (WEF): il ministro delle finanze del neo presidente Luiz Inacio Lula da Silva, Fernando Haddad, avrà la missione di assicurare ai partecipanti del vertice nei Grigioni che l'assalto agli edifici pubblici avvenuto l'8 gennaio a Brasilia fa parte del passato, scrive il quotidiano O Globo. Il 59enne rappresenterà Lula insieme alla ministra dell'ambiente Marina Silva. Dietro le quinte, il viaggio della leader ecologista a Davos è considerato una importante risposta agli attori internazionali, da convincere che le riforme economiche che avranno luogo in Brasile saranno associate alla sostenibilità e alle preoccupazioni sul riscaldamento globale. Secondo un consigliere del ministero delle finanze, Haddad sottolineerà ai partecipanti all'evento che il paese è pronto ad assumere il posto che ha perso nella comunità internazionale, durante l'amministrazione dell'ex presidente Jair Bolsonaro. (fonte ats)
Olena Zelenska è atterrata a Zurigo
La moglie del Presidente ucraino Volodimir Zelensky è atterrata oggi all'aeroporto di Zurigo e prenderà parte al WEF. Lo riferisce l'agenzia di stampa SDA. La First Lady ucraina terrà un discorso a Davos martedì sera. La sua partecipazione non era stata precedentemente confermata dagli organizzatori del Forum.
«Non vogliamo governare il mondo»
A tu per tu con Børge Brende, presidente del WEF, che smonta le teorie complottiste: «Lavoriamo per rendere il mondo un posto migliore».
Due economisti su tre vedono una recessione globale
Il 2023 porterà una recessione globale, con l'economia che continuerà ad essere segnata dalle tensioni geopolitiche, mentre la Federal Reserve e la Banca centrale europea (Bce) continueranno nella stretta monetaria. È la sintesi di un sondaggio condotto dal Forum ecomomico mondiale (WEF) fra i capi economisti delle maggiori istituzioni finanziarie e aziende. Fra i quali i due terzi - il doppio che nello scorso settembre - considerano una recessione globale «estremamente probabile». Tutti gli economisti interrogati si aspettano una crescita debole, o molto debole, in Europa, il 91% nutre lo stesso giudizio per gli Usa. Giudizio diviso per la Cina, dove la scelta di abbandonare la politica zero Covid darebbe una spinta alla crescita, ma con ripercussioni dall'impatto sanitario tutte da valutare. (fonte ats)