Voleva riprendersi dai combattimenti riposando un po' in Svizzera: le sue armi sono state sequestrate
TÄGERWILEN - Sorpresa e stupore hanno pervaso i funzionari della dogana di Tägerwilen, nel Canton Turgovia, quando lo scorso ottobre hanno fermato un giovane che voleva entrare in Svizzera con un vero e proprio arsenale, e in particolare quando hanno scoperto che arrivava dal conflitto in Ucraina.
Nel suo bagagliaio, infatti, sono stati trovati un pugnale, un kalashnikov, un silenziatore per fucile, un mirino della Red Dot, un dispositivo per la visione notturna e un contratto da legionario in Ucraina.
Lo riporta la Basler Zeitung, spiegando che l'uomo - un colombiano di 32 anni - ha ammesso (dopo essere stato arrestato) di aver combattuto come legionario in Ucraina per sei mesi e di essersi recato in Svizzera per fare una “vacanza” di due settimane, prima di tornare in Ucraina. Nel nostro Paese perché ha un conoscente nel canton Zurigo.
Il Ministero pubblico della Confederazione ha quindi aperto un procedimento penale per la violazione di due leggi: quella sulle armi e quella sugli embarghi. Seppur ai tempi sia stato rilasciato dopo circa 24 ore, l'uomo è stato recentemente condannato a una multa sospesa di 40 aliquote giornaliere di 30 franchi l'una. Oltre a ciò, è stata ordinata la confisca e la distruzione del suo piccolo arsenale.
All'uomo - segnala inoltre la testata basilese - sarebbe andata peggio se fosse stato svizzero. In tal caso si sarebbe aggiunto infatti un altro problema: il servizio in un esercito diverso da quello svizzero è punibile.
Oltre al caso del cittadino colombiano, il Ministero pubblico della Confederazione non ha al momento aperto alcun altro procedimento penale a causa della guerra. La giustizia militare, dal canto suo, aveva circa sette incarti aperti (questo prima di Natale, ndr.) per sospetto servizio militare estero.