La richiesta arriva dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter. L'UFIT sarà forse chiamato a rivedere la propria prassi
BERNA - Il cosiddetto "Corona-Leaks" si arricchisce di un nuovo capitolo: la consigliera federale Karin Keller-Sutter ha chiesto di esaminare la legalità della consegna di dati al procuratore straordinario Peter Marti. L'Ufficio federale dell'informatica e della telecomunicazione (UFIT) sarà forse chiamato a rivedere la propria prassi.
La portavoce del Dipartimento federale delle finanze (DFF) Tina Laubscher ha confermato a Keystone-ATS che il servizio giuridico dello stesso DFGP è stato incaricato ieri di effettuare i necessari chiarimenti. L'informazione era stata pubblicata dai portali on-line del gruppo mediatico Tamedia.
Secondo quest'ultimi, l'UFIT avrebbe consegnato a Marti l'intero contenuto della casella di posta elettronica dell'ex responsabile della comunicazione di Alain Berset, Peter Lauener. Questi è recentemente finito nell'occhio del ciclone, assieme allo stesso consigliere federale, per via di presunte fughe di notizie sulla politica del Consiglio federale contro la pandemia. Da parte sua, Lauener ha chiesto di "sigillare" la sua casella di posta elettronica.
Stralci della corrispondenza elettronica tra Lauener e il direttore di Ringier Marc Walder sono stati pubblicati dalla "Schweiz am Wochenende". Berset ha dal suo canto più volte sottolineato di non essere a conoscenza di indiscrezioni.
Ora tocca al giudice dei provvedimenti coercitivi del canton Berna decidere se Marti potrà avere accesso all'intera casella postale elettronica di Lauener, creata nel 2012. La decisione potrà essere impugnata fino al Tribunale federale.
Caso Crypto
La vicenda soprannominata dalla stampa "Corona-Leaks" trae origine da un altro episodio che ha destato molto scalpore, il cosiddetto caso Crypto. La CIA e i Servizi segreti tedeschi BND avrebbero per decenni intercettato migliaia di documenti da più di 100 Paesi utilizzando macchine crittografiche della società Crypto.
Indiscrezioni concernenti questa vicenda erano state pubblicate dalla stampa. Per questo motivo, nel gennaio 2021, l'autorità di vigilanza sul Ministero pubblico della Confederazione (AB-BA) ha nominato un procuratore straordinario, Peter Marti appunto, incaricato di far luce su presunte violazioni del segreto d'ufficio.
Nel corso delle sue indagini, Marti si è imbattuto in ulteriori fughe di informazioni, soprattutto in relazione alla pandemia di Covid-19. A finire nel mirino è stato Peter Lauener. Quest'ultimo ha trascorso anche alcuni giorni in detenzione col sospetto di aver violato il segreto d'ufficio.
Nel settembre 2022, Lauener ha presentato a sua volta denuncia contro Marti per abuso d'ufficio. Il procuratore straordinario Stephan Zimmerli è stato incaricato di fare luce su questa denuncia.