È giunta al termine la missione della Catena di salvataggio svizzera.
BERNA - Dopo quasi una settimana di operazioni ininterrotte, la Catena di salvataggio svizzera conclude le operazioni di ricerca di persone sopravvissute al devastante terremoto in Turchia. La squadra e i cani da ricerca tornano in Svizzera oggi e atterreranno a Zurigo stasera. Saranno accolti da Patricia Danzi, direttrice della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), Silvio Flückiger, capo supplente dell’Aiuto umanitario, e Thomas Süssli, capo dell’esercito.
La Catena svizzera di salvataggio è riuscita a estrarre vive dalle macerie 11 persone, tra cui una mamma con un neonato di sei mesi, sottolinea nella nota odierna il DFAE.
Nel frattempo la seconda fase dell’aiuto d’emergenza è già iniziata: sabato la squadra di pronto intervento del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) ha infatti raggiunto la provincia turca di Hatay. Una prima fornitura di 300 tende familiari resistenti alle intemperie per 1'500 persone è in arrivo nelle zone terremotate e sarà consegnata alla protezione civile turca (AFAD) affinché possa distribuirla rapidamente alla popolazione colpita. Si sta anche lavorando a pieno ritmo per inviare altre 300 tende familiari nelle zone terremotate in Siria.
Oggi un team della DSC con personale specializzato svizzero è inoltre partito da Damasco alla volta di Aleppo. Le esperte e gli esperti del team sono attualmente impiegati nelle rappresentanze svizzere della regione e conoscono bene il contesto. Il team ha il compito di condurre un’analisi della situazione dal punto di vista umanitario e di avviare azioni umanitarie da parte della Svizzera, anche in collaborazione con i suoi partner sul posto. La DSC fornisce assistenza in tutta la Siria, indipendentemente dalle linee di conflitto e basandosi sulle esigenze sul campo.
Finora la Svizzera ha contribuito con sette milioni di franchi all'operazione di emergenza per la Turchia e la Siria.