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Non potevano muoversi liberamente e veniva sottratta loro buona parte del guadagno
BIENNE - Tratta di esseri umani, promovimento della prostituzione, coercizioni e violazioni alla legge sugli stranieri, oltre che minacce.
Sono tante e pesanti le accuse che pendono sul capo di due cubani (di 34 e 44 anni) e di una donna ispano-cubana di 36 anni per quanto si presume abbiano perpetrato, dal 2021, a cavallo tra la Spagna e la Svizzera.
Dopo quasi due anni di indagini, la polizia cantonale di Berna ha infatti concluso il proprio lavoro nell'ambito di un procedimento penale condotto dal Ministero pubblico su un caso di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale.
Nel corso delle indagini è emerso che dalla primavera del 2021 diverse donne erano state portate dalla Spagna alla Svizzera, più precisamente a Bienne, per prostituirsi. Secondo numerosi interrogatori, la libertà di movimento delle donne era fortemente limitata. Sarebbe inoltre emerso che i tre imputati determinavano il tipo e l'entità della prostituzione, supervisionando le donne e prendendo gran parte dei loro guadagni.
Due imputati (la 36enne e uno dei due uomini) sono quindi stati rinviati a giudizio in Svizzera. Il terzo componente del trio sta invece scontando una pena in Spagna.
