UBS inghiotte Credit Suisse. Come sopperire alla mancanza di concorrenza? C'è chi guarda a PostFinance
BERNA - Sin dai primi momenti successivi alla fusione tra Credit Suisse e UBS si sono moltiplicate le preoccupazioni relative alla creazione di una “super-banca” enorme, in primis in relazione alla mancanza di concorrenza sul mercato interno svizzero.
Per contrastare questo fenomeno, fioccano ora delle proposte. C'è chi ha chiesto (ad esempio il presidente del PLR elvetico Thierry Burkart) che l'unità svizzera di Credit Suisse (che ha sempre avuto buoni risultati, anche durante la tempesta dell'anno scorso) venga staccata e resa indipendente da UBS il prima possibile. Quest'idea è anche legata alla speranza di ridurre i tagli: la fusione, lo ricordiamo, potrebbe portare alla perdita di decine di migliaia di posti di lavoro.
Quest'opzione però non convince in molti. Alla Sonntagszeitung, Barend Fruithof, ex responsabile del corporate banking di Credit Suisse, ha espresso il dubbio che lasciata da sola quest'unità non sia redditizia, perché «i costi aumenteranno, i clienti super-ricchi verranno persi e mancherebbe anche tutto l'asset management (in relazione alle casse pensione)». Oltre a ciò, una struttura di questo tipo non sarebbe molto utile perché UBS non diventerebbe un monopolista nel settore ipotecario e in quello dei piccoli clienti bancari, dove c'è già abbastanza concorrenza con le banche cantonali e la Banca Raiffeisen.
«La situazione è particolarmente problematica nel settore della clientela aziendale», sostiene Fruithof, «oggi UBS e CS detengono insieme una quota di mercato superiore al 70% per alcuni prodotti». E questo è problematico, aumenta la concentrazione del rischio e per alcune aziende sarebbe probabilmente difficile ottenere determinati prestiti (come quelli fondamentali per colmare il tempo che intercorre tra l'acquisto di beni e la loro vendita), «perché l'attività sarebbe concentrata su UBS, ZKB e pochi altri istituti».
Secondo il domenicale, tanti occhi stanno quindi guardando verso... Postfinance. Si potrebbe concedere a Postfinance una licenza bancaria e affidarle il mandato di finanziare i prestiti alle imprese insieme alla parte svizzera scorporata da Credit Suisse? Effettivamente, messi insieme i due istituti raggiungerebbero una dimensione importante. Guardando il totale di bilancio, quello di Postfinance alla fine del 2022 era di 114 miliardi di franchi, quello di CS Svizzera di 215 miliardi.
Questa variante gode già di un certo sostegno tra le fila politiche, con il capogruppo del Ps Roger Nordmann e il presidente del Centro Gerhard Pfister che hanno dichiarato che il ruolo che potrebbe avere Postfinance nel futuro del settore bancario elvetico va valutato seriamente.