Le Autrici e gli Autori della Svizzera hanno discusso durante l'ultima assemblea generale.
SOLETTA - In occasione dell'ultima assemblea generale dell'associazione professionale svizzera A*dS, le Autrici e gli Autori della Svizzera hanno discusso delle opportunità e dei rischi connessi all'utilizzo dell'«intelligenza» artificiale (IA).
Al centro del dibattito dell'assemblea svoltasi oggi a Soletta, un tema di grande attualità che interessa molti settori. Il filosofo, studioso di letteratura e scrittore Hannes Bajohr ha tenuto una breve presentazione sull'IA in letteratura. Ha spiegato come funziona questa tecnologia, quali sono le sue possibilità e i suoi limiti e cosa significa per gli autori.
Bajohr sospetta che a questo tipo di scrittura verrà delegato un certo numero di funzioni ma che non la sopprimerà completamente e che, nei prossimi anni, sarà normale farvi capo per una serie di generi letterari. Bajohr ricorda, tra l'altro, che già all'inizio del XX secolo si discuteva del passaggio dalla scrittura a mano a quella a macchina. Già allora i critici sottolineavano la «mancanza di anima» o l'impersonalità della macchina.
Ma il tempo ha dimostrato che gli scrittori si sono appropriati dei nuovi strumenti di scrittura come la macchina da scrivere e il computer. Secondo Bajohr, è possibile che qualcosa di simile accada con alcuni strumenti di IA testuali.
Infine, ha sottolineato che finché l'IA non è veramente autonoma, dato che non può fare a meno della mente umana nella creazione di testi letterari, è solo un'estensione di quest'ultima. Secondo Bajohr, potrebbe essere utilizzata dagli scrittori come una qualsiasi altra tecnologia. Alla fine della conferenza si è svolta una vivace discussione tra i presenti, che hanno poi incaricato il consiglio direttivo di occuparsi del tema dell'IA e di impegnarsi attivamente per ottenere condizioni quadro politiche e sociali adeguate.