L’Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi predatori chiede a Rösti di accelerare i tempi
BERNA - «Non è ammissibile la data proposta dell’estate 2024» per la messa in vigore della revisione della Legge sulla caccia e della relativa Ordinanza di applicazione: è quanto ha affermato l‘ottava Assemblea dei Delegati dell’Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi predatori (APTdaiGP) che ha avuto luogo venerdì 19 maggio a Berna, alla presidenza di Germano Mattei di Cavergno e del vallesano Georges Schnydrig di Landen.
La preoccupazione e il disincanto erano tangibili in sala rispetto al futuro che attende la stagione del pascolo e nell’apprendere che la revisione della Legge sulla caccia non sarà messa in vigore questa estate, si legge nel comunicato inoltrato alle redazioni.
I delegati delle Sezioni si sono mostrati soddisfatti del lavoro proposto dall’Associazione nazionale, ma assai delusi dalla lentezza dell’Ufficio federale dell'ambiente UFAM. L’Assemblea ha quindi votato un “ordine del giorno” all’attenzione del Consigliere federale Albert Rösti, per convincerlo a intervenire e portare a compimento il dossier ancora nell’estate di quest'anno. «La situazione sul terreno è sempre più problematica con oltre 250 lupi, 26 mute e 1600 predazioni di animali da reddito ufficialmente accertati nel 2022», contro le 900 nel 2020 e 2021, sottolinea l'Associazione. «E questo malgrado tutte le misure di prevenzione adottate da allevatori e alpeggianti!».