Respinto il ricorso di due agenti che si erano opposti alle misure anti-Covid e incitato alla "resistenza"
ZURIGO - Si erano opposti ai vaccini e alle misure anti-Covid messe in campo dall'Esecutivo federale, ma anche al loro licenziamento che era seguito a fronte delle posizioni espresse: e per questo avevano deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo. Che però gli ha dato torto, ritenendo giusto il provvedimento avallato dal loro superiore. Sfuma anche con la sentenza la richiesta di un risarcimento danni di 160mila franchi.
Della vicenda ne dà conto la Neue Zürcher Zeitung, che racconta nei dettagli il caso. Non aveva contribuito ad attenuare gli attriti e le differenti vedute di pensiero tra i vertici della Polizia cantonale e gli agenti no-vax, nemmeno il fatto che su un sito web anonimo chiamato "Noi per voi", i due poliziotti avessero invitato le persone a resistere alle misure anti-pandemia del Governo svizzero.
Lo stesso sito suggeriva anche di difendersi dagli agenti di polizia che volevano controllare i certificati di vaccinazione. Sul sito degli "oppositori" si poteva anche scaricare un modulo con il quale sporgere denuncia penale contro la polizia.
Le posizioni no-vax dei due agenti hanno fatto scaturire la decisione di porre fine al rapporto di lavoro e senza alcun preavviso sono stati licenziati. L'adesione al sito "Noi per voi" è costata loro cara e il Tribunale amministrativo ha stabilito che «il licenziamento senza preavviso era giustificato e proporzionato» scrive la NZZ e inoltre uno dei poliziotti «aveva consapevolmente accettato di danneggiare la reputazione della polizia cantonale, il che doveva essere considerato una grave violazione del dovere di lealtà. Le azioni dell'uomo avevano gravemente scosso il rapporto di fiducia con il suo datore di lavoro, e la prosecuzione del rapporto di lavoro non era quindi più ragionevole» riporta lo stesso giornale citando alcuni passaggi della sentenza.
La stessa Polizia cantonale aveva fatto valere le proprie ragioni in sede dibattimentale ricordando che «partecipando alla piattaforma no-vax si era violato in modo significativo dovere di lealtà» da parte di uno dei due poliziotti. «La piattaforma agiva contro la missione fondamentale della polizia».
Il Tribunale amministrativo ha anche stabilito che «l'agente di polizia ha sostenuto attivamente terzi nel presentare accuse penali contro agenti di polizia che stavano semplicemente svolgendo i loro compiti ufficiali».
La sentenza non è ancora definitiva e può comunque essere appellata alla Corte Suprema Federale.