Peggiora la situazione abitativa in Svizzera. L'esperto di Raiffeisen: «Servono dai 10 ai 15 mila appartamenti in più l'anno»
ZURIGO - La situazione abitativa in Svizzera continua a peggiorare. In maniera tale da spingere il capo economista di Raiffeisen, Fredy Hasenmaile, a parlare di perdita di benessere.
«Il mercato immobiliare svizzero si dirige a tutta velocità verso un iceberg», avverte Hasenmaile. La situazione sarebbe passata rapidamente da un eccesso di offerta al suo contrario, afferma l'esperto in un nuovo studio immobiliare della banca.
Le opposizioni portano a una carenza di alloggi
Le ragioni della precarietà della vita sono molteplici, tra cui l' ondata di opposizioni, l'eccessiva regolamentazione, l'accaparramento di terreni edificabili e l'aumento dei prezzi degli edifici. Nei prossimi due o tre anni la situazione continuerà a peggiorare, prosegue Hasenmaile. «I segnali non possono più essere trascurati».
Gli appartamenti in affitto pubblicizzati scompaiono dopo 27 giorni
Secondo Raiffeisen, in due anni il numero degli appartamenti in affitto disponibili si è più che dimezzato. Gli annunci sui portali immobiliari svizzeri vengono rimossi dopo soli 27 giorni, sette giorni prima rispetto al 2022. Anche per questo motivo gli affitti sono aumentati del 4% rispetto all'anno precedente.
«Perdita di benessere»
Molte persone in Svizzera stanno creando un nucleo familiare composto da tre o più persone. In questo contesto Hasenmaile parla di «perdita di benessere» sostenendo che, a causa della penuria di appartamenti e dell'aumento dei prezzi si è iniziato a stringersi in spazi sempre più ridotti. Secondo l'esperto queste «perdite» sono tutt’altro che equamente distribuite: chi vive in un appartamento da molto tempo beneficia «di affitti quasi ingiustamente bassi», mentre chi deve trasferirsi paga il conto.
Ci sono troppo pochi nuovi appartamenti
Molte persone in Svizzera, inoltre, spendono per l’alloggio più di quanto avevano preventivato, oppure devono scendere a compromessi in termini di ubicazione e dimensioni dell’appartamento. Secondo Hasenmaile questi problemi peggioreranno «fino a che non si costruiranno abbastanza appartamenti: da 10'000 a 15'000 ogni anno».
ll telelavoro e la minor necessità di spazio per uffici
Contemporaneamente si vanno rafforzando i modelli di lavoro flessibili, sempre più parte del quotidiano per molti impiegati d'ufficio. Stando a Raiffeisen cominciano a mostrarsi i primi segnali del fatto che i locatari non solo stanno rivalutando le proprie esigenze di spazio, ma le stanno effettivamente adattando. La minor densità occupazionale degli uffici come conseguenza generale del telelavoro offre, in tutta evidenza, un certo potenziale di risparmio.