Partito in vacanza, un uomo ha richiesto alla Posta di trattenere la sua corrispondenza. Tuttavia, si sono verificati alcuni «errori»
ZUGO - Come se un documento fosse stato firmato al suo posto. La scorsa estate un cittadino di Zugo aveva fatto richiesta alla Posta di trattenere la sua corrispondenza in quanto sarebbe stato assente da casa per qualche tempo. Tornato con qualche giorno di anticipo dal suo soggiorno, si è recato presso un ufficio postale, dove gli è stato richiesto di apporre una firma. Tuttavia nei giorni seguenti non ha ricevuto nulla a casa. Perché?
Ripresentatosi a uno sportello della Posta, gli è stato presentato un documento di conferma di ricezione dell'invio in cui figurava la sua firma. Ma lui, quel giustificativo, non lo aveva mai visto. Oggi accusa la Posta di aver riprodotto la sua firma ed è preoccupato per la sicurezza dei suoi dati.
Interpellato, il gigante giallo ha riconosciuto due errori. «La posta trattenuta è stata marcata come distribuita, senza che questo corrispondesse a verità. Si è trattato di un errore di gestione. Per quanto riguarda la firma del cliente, è stata riportata per errore sul giustificativo. Anche se non sappiamo come sia potuto accadere, abbiamo dedotto che possa essersi trattato di un errore tecnico unico ed escludiamo la possibilità di una faglia di sicurezza generale nel sistema».
Le firme, aggiunge ancora la Posta sono «criptate e registrate in un sistema di archivio separato dalle informazioni di invio corrispondenti. E siccome la firma non viene mai registrata sul dispositivo del postino, non può essere in alcun modo utilizzata dai nostri collaboratori». Nonostante l'indagine approfondita del gigante giallo, l'uomo non è tuttavia convinto e vuole scavare ancora di più. Per questo ha denunciato la Posta.