«Le donne guadagnano il 43% in meno degli uomini».
BERNA - L'8 marzo è un'occasione per «continuare la lotta per l'uguaglianza per porre fine al divario di reddito tra donne e uomini», afferma l'Unione Sindacale Svizzera (USS) in un comunicato stampa. L'organizzazione sottolinea che, in media, le donne guadagnano il 43% in meno degli uomini.
La disuguaglianza di reddito è dovuta all'alta percentuale di donne nei settori a bassa retribuzione, osserva l'USS. L'organizzazione chiede quindi un aumento dei salari, in particolare nelle professioni in cui le donne sono la maggioranza, come le imprese di pulizie, l'assistenza e la vendita al dettaglio.
A causa dei salari più bassi, anche le pensioni delle donne sono inferiori di un terzo rispetto a quelle degli uomini. La 13esima AVS, approvata in votazione lo scorso fine settimana, migliorerà le loro rendite a un costo accettabile, afferma l'USS. L'AVS riconosce il lavoro di cura dei figli o dei parenti e quindi attenua in parte gli effetti negativi del lavoro non retribuito, contrariamente a quanto avviene secondo pilastro, ricorda l'USS insistendo sulla necessità di respingere la riforma della LPP che comporterà peggioramenti per tutte le persone a basso reddito.
Contro le molestie sessuali - Da parte sua, Unia richiama l'attenzione in particolare sulla situazione nel settore alberghiero e della ristorazione. Quasi la metà di coloro che hanno partecipato a un sondaggio condotto dal sindacato ha dichiarato di essere già stata vittima di molestie sessuali e mobbing.
«Le donne chiedono una migliore retribuzione e la fine delle molestie», si legge nel comunicato stampa di Unia, in cui annuncia azioni durante tutta la giornata da parte dei dipendenti del settore alberghiero e della ristorazione. Secondo il sindacato, il 75% dei lavoratori del settore non ha ricevuto un aumento nel 2024, nonostante il contratto collettivo nazionale preveda un adeguamento all'inflazione.