La lente della Comco sul mercato del lavoro. La Commissione non ha aperto un'inchiesta ma sta elaborando una "best practice" con gli attori
BERNA - Indizi di accordi illeciti sul mercato del lavoro: li ha rilevati la Commissione della concorrenza (Comco), che rinuncia però ad aprire un'indagine formale, privilegiando l'elaborazione con le parti interessate di una prassi rispettosa del diritto dei cartelli.
Nell'ambito di un'indagine preliminare aperta alla fine del 2022 la segreteria della Comco ha appurato che più di 200 imprese attive in diversi rami commerciali si sono scambiate per anni regolarmente delle informazioni dettagliate sui salari e sulla loro evoluzione, sulle prestazioni accessorie agli stipendi e su ulteriori condizioni di impiego, spiegano i funzionari bernesi in un comunicato odierno. «Ci sono quindi indizi di accordi illeciti».
Invece di procedere con l'inchiesta la Comco ha l'intenzione di elaborare con i partner sociali, le autorità e altri gruppi interessati un approccio (la Comco usa l'espressione inglese di "best practice") che sia in linea con la legge. «Si potrà così creare della sicurezza giuridica per il mercato del lavoro e i suoi attori in modo veloce ed efficace», si dicono convinti i guardiani della concorrenza.
Il comparto in questione rientra nell'applicazione della legge sui cartelli, ricordano i funzionari bernesi. Sono ad esempio problematici accordi tra imprese su salari o componenti salariali. Sono invece escluse dall'applicazione della normativa le intese tra partner sociali, soprattutto le convenzioni collettive di lavoro, che servono al miglioramento delle condizioni di impiego.