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ZURIGOBiodiversità, uno studio svizzero divide gli scienziati

24.07.24 - 00:09
A rischio, oppure no? Una ricerca commissionata dai contadini svizzeri infervora il dibattito.
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Fonte RED
Biodiversità, uno studio svizzero divide gli scienziati
A rischio, oppure no? Una ricerca commissionata dai contadini svizzeri infervora il dibattito.

ZURIGO - Negli ultimi vent'anni abbiamo registrato un miglioramento della biodiversità. Almeno stando al biologo Marcel Züger. In un'intervista alla NZZ, l'esperto sostiene che non esiste nessuna crisi della biodiversità; questa viene creata deliberatamente per giustificare misure di protezione più rigorose.

Le dichiarazioni di Züger non hanno tardato ad attirare le dure reazioni delle associazioni ambientaliste WWF, Pro Natura e Birdlife Svizzera, che hanno definito non scientifiche le affermazioni del biologo. Queste, però, sarebbe frutto di uno studio commissionato dall'associazione dei contadini, in vista dell'imminente votazione sull'iniziativa sulla biodiversità.

L'associazione dei contadini vi si oppone, così come il Consiglio Federale e il Parlamento. Secondo il fronte del No, «limiterebbe fortemente la produzione (sostenibile) energetica e alimentare, l’uso delle foreste e delle aree rurali per il turismo». Inoltre, «l’approvvigionamento indigeno si indebolirebbe e le importazioni di energia, beni alimentari e legno aumenterebbero notevolmente».

Critico nei confronti dello studio anche Lukas Berger, direttore del Forum sulla biodiversità dell'Accademia svizzera di scienze naturali: «È vero che possiamo essere orgogliosi dello sviluppo degli ultimi anni ma lo stato attuale delle cose non può ancora dirsi soddisfacente e resta preoccupante: abbiamo avuto massicce perdite di specie fino agli anni ’90», spiega e aggiunge: «Al momento le misure sono del tutto insufficienti».

Per Niklaus Zimmermann, direttore scientifico presso l'Istituto federale di ricerca WSL e professore a contratto presso l'ETH di Zurigo, le misure di protezione hanno avuto inizialmente successo con le specie altamente a rischio. Anche se nel complesso «non si può parlare di inversione di tendenza». Secondo lui servono aree protette di buona qualità capaci di consentire lo scambio genetico e la migrazione delle specie.

Il programma "Infrastruttura ecologica" dei cantoni sembra essere uno strumento adatto a questo scopo: «Una grande minaccia per la biodiversità nel prossimo futuro è il cambiamento climatico», aggiunge. Per questo motivo la protezione del clima e della biodiversità devono essere affrontate insieme.

Bernhard Schmid, professore emerito all'Università di Zurigo, ritiene difficile determinare come si stia sviluppando la biodiversità. Per lui l’estinzione delle specie avviene spesso in luoghi inosservati.

Tuttavia ritiene corretta la visione generale di Züger. Secondo Schmid, gli scenari pessimistici paventati dai promotori dell'iniziativa erano funzionali a giustificare ulteriori misure protettive. L'esperto ritiene comunque che la Svizzera stia già lavorando bene a favore delle biodiversità. Non esiste nulla di paragonabile nell’UE, nemmeno per le aziende agricole bio.

Schmid sostiene la conclusione di Züger secondo cui non è stata ancora dimostrata una generale moria di insetti. Tuttavia non condivide le critiche all'iniziativa sulla biodiversità: «L’associazione degli agricoltori dovrebbe essere favorevole perché va considerata un aiuto».

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COMMENTI
 

Alessio123? 5 mesi fa su tio
Qui in Italia, come non avevo condiviso il sostegno degli attivisti di Ultima Generazione alle proteste degli agricoltori, in quanto questi ultimi, quantomeno per l'utilizzo scriteriato dei pesticidi e la distruzione della biodiversità, non meritano certamente (salvo rari casi limitati) di essere premiati come difensori dell'ambiente, altresì trovo deleterio il NO del Governo italiano alla legge europea sul ripristino della Natura. L'Italia è il Paese europeo con maggior biodiversità da proteggere in tutta Europa: ospita il maggior numero di specie, molte endemiche o minacciate riconosciute ovunque; non merita davvero questo disconoscimento in casa. Si dirà che è sbagliato sottrarre terreni all'alimentazione umana ma come la mettiamo con tutti quei terreni golenali indebitamente coltivati, compresi quelli a pioppicoltura intensiva, come quelli che vediamo sotto i ponti dei fiumi in aree di esondazione laddove non si sarebbe mai dovuto o potuto coltivare ? Continuare a permettere la distruzione del Patrimonio di questo Paese, unico al mondo, probabilmente solo per ritorno elettorale, è vandalismo puro, non dissimile da chi distrugge volutamente o inconsapevolmente opere d'arte o storiche. La Natura ha impiegato milioni d'anni per creare capolavori; l'uomo inconsciamente in pochi giorni spesso li distrugge.

Ciao 5 mesi fa su tio
Non sono uno scienziato ma 30 anni fa quando si percorrevano un centinaio di km in auto devi fermarti a pulire il parabrezza dagli insetti spiaccicati. Ora non più. Quante X volte in meno di insetti, di impollinatori e altro abbiamo perso rispetto a non molti anni fa?

vulpus 5 mesi fa su tio
Risposta a Ciao
Ma 30 anni fa con l'auto la velocità media era di 70/80km/h sulle strade normali. Oggi la media è 40/45

Bad 5 mesi fa su tio
Lo stato della biodiversità in Svizzera è insoddisfacente. Ora che sia meglio di quando venivano rase al suolo le foreste per fare le case di vacanza o si spargevano pesticidi come fossero acqua e scaricate le fogne nei fiumi può andare bene, ma non iniziate a dire che lo stato della biodiversità in Svizzera è già buono perché si tratta di malafede o di ignoranza

GeniusofLamp 5 mesi fa su tio
Chiedete allo scienziato quanti tafani l'hanno punto quest'estate. 40 anni fa era la norma essere punti d estate da questi animali...Oggi chi li ha visti? Come le lucciole. Poche rispetto al passato quando interi campi brillavano...

Golf67 5 mesi fa su tio
Risposta a GeniusofLamp
E questo dimostra che la biodiversità non c’è più? Ahahaha fa ridere anche i polli!!

vulpus 5 mesi fa su tio
Risposta a GeniusofLamp
Dipende dalla condizione atmosferica. Recentemente ho fatto un lavoro di pulizia di piante invasive, e di tafani ce ne saranno stati più di 100. Per il resto tutti questi studi vanno presi con le pinze e diffidrane delle conclusioni. Perchè forse le conclusioni delle associazioni ambientaliste sono oro colato? Anche loro commissionano degli studi, per ottenere certi risultati. Se la base scientifica è sicuramente valida per tutti, poi le conclusioni sono sempre una interpretazione personale. Come i nostri cari politici.

Mario Bianchi 5 mesi fa su tio
Chissà quando impareranno i giornalisti a distinguere tra opinione di uno scienziato e i risultati di meta-analisi. In questo caso parliamo di un biologo (Züger) che è stato pagato da gente che voleva che ottenesse determinati risultati con i suoi studi. E guarda caso li ha ottenuti... Più fazioso di così non si può. Rasentiamo il ridicolo.

Golf67 5 mesi fa su tio
Risposta a Mario Bianchi
Ha ragione quando dice che ci sono scienziati pagati per ottenere determinati risultati! E gli ultimi anni lo dimostra, quindi la sua osservazione ha valore pari a zero!
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