Il Consiglio federale ha anche confermato la diminuzione del contributo della Confederazione alle uscite dell'AVS.
BERNA - La tredicesima AVS sarà finanziata tramite un aumento dell'IVA, il cui importo non è ancora stato deciso. Le trattenute salariali rimarranno invece invariate. Lo ha proposto oggi il Consiglio federale fissando i parametri della riforma voluta dal popolo. L'esecutivo ha poi confermato la diminuzione del contributo della Confederazione alle uscite dell'AVS, anche se a un livello inferiore al previsto.
«Preso in considerazione anche l'errore di calcolo» - In conferenza stampa, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha spiegato che l'esecutivo ha preso le sue decisioni dopo aver analizzato i risultati della procedura di consultazione. Nelle sue riflessioni, il governo ha anche preso in considerazione l'errore di calcolo nelle proiezioni finanziarie a lungo termine dell'AVS reso noto la settimana scorsa.
«Effetti limitati» - Tale errore, ha spiegato la ministra dell'interno, ha effetti limitati a corto e medio termine. Come già comunicato, con l'introduzione della nuova rendita il risultato di ripartizione dell'AVS diventerà negativo a partire dal 2026. In base ai nuovi calcoli, l'aumento del deficit negli anni successivi sarà meno rapido del previsto. Insomma, malgrado i nuovi dati a disposizione il Consiglio federale non intende rimandare il dibattito sul finanziamento della tredicesima AVS. A suo avviso, quest'ultima va introdotta simultaneamente alle disposizioni sul suo finanziamento.
Rapporto fra pensionati e persone attive - «La stabilità finanziaria dell'AVS a lungo termine è una priorità del Consiglio federale», ha sostenuto la titolare del Dipartimento dell'interno. L'AVS resta infatti confrontata a sfide finanziarie considerevoli, in particolare a causa della demografia: il rapporto tra pensionati e persone attive è meno favorevole e la speranza di vita è in aumento.
Nel 2030 saranno quasi 5 miliardi - Baume-Schneider ha poi spiegato come nel 2026 le spese derivanti dalla tredicesima AVS ammonteranno a circa 4,2 miliardi di franchi e nel 2030 raggiungeranno quasi 5 miliardi. Occorre quindi agire subito, altrimenti si correrebbe il rischio che in futuro siano necessarie misure correttive ancora più importanti, ha detto la consigliera federale.
IVA - In una nota pubblicata poco prima della conferenza stampa, il governo aveva affermato che durante la consultazione la maggioranza dei pareri espressi era a favore della variante che combinava il rialzo dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) e l'aumento dei contributi salariali. La variante che contemplava unicamente un aumento dei prelievi sugli stipendi non è invece piaciuta.
Diversi partecipanti alla consultazione, ha spiegato Baume-Schneider, hanno però chiesto di limitarsi al solo aumento dell'IVA. «Alla luce delle somme più modeste da finanziare, si è dunque optato per una soluzione più chiara, con una sola fonte di finanziamento». Agendo sull'imposta sul valore aggiunto si può inoltre fare in modo che tutti partecipano al finanziamento, anche i beneficiari di questa rendita, ha aggiunto la consigliera federale.
Tassi fissati in autunno - Anche rinunciando all'aumento dei prelievi salariali si potrà dunque far fronte alle spese supplementari derivanti dalla 13a rendita in misura tale da garantire il raggiungimento di un livello del Fondo di compensazione AVS pari al 100% delle uscite dell'AVS nel 2030, precisa l'esecutivo. I nuovi tassi IVA, ha indicato Baume-Schneider, saranno fissati dal governo il prossimo autunno «in base alle nuove prospettive finanziarie dell'AVS».
Contributi federali - Nei parametri fissati oggi, l'esecutivo ha anche confermato la volontà di ridurre la partecipazione della Confederazione alle uscite annue dell'AVS, e ciò, come da lui stesso ammesso, «nonostante i pareri contrari di una maggioranza dei partecipanti alla consultazione». La misura, come spiegato da Baume-Schneider, si giustifica con l'attuale stato delle finanze federali.
Nella consultazione il governo proponeva di ridurre la sua quota dal 20,2% al 18,7%. Ora il calo è limitato al 19,5%. Con tale valore, ha detto la ministra, nel 2030 le finanze federali forniranno un contributo di circa 500 milioni di franchi alla copertura delle spese legate alla 13esima rendita vecchiaia.
Confermata una rendita annuale dal 2026 - Nel suo intervento davanti alla stampa di Palazzo federale, Baume-Schneider ha anche confermato che la tredicesima AVS verrà versata una volta all'anno nel mese di dicembre. La giurassiana ha anche ribadito che la prima rendita verrà versata nel 2026.
Iter legislativo - Per riuscire ad ancorare in tempo nella legge i parametri legati al finanziamento, il governo ha fissato un calendario serrato: il messaggio sarà licenziato in autunno e la prima discussione in parlamento è prevista già per la sessione invernale di dicembre.
Le modifiche di legge per l'attuazione della 13a rendita di vecchiaia e quelle per il suo finanziamento verranno proposte in un pacchetto con due progetti separati. In questo modo si vuole garantire che le modifiche di legge per l'attuazione della decisione popolare possano entrare in vigore anche se quelle relative al finanziamento dovessero subire ritardi. Detto in altre parole: la tredicesima AVS verrebbe versata anche se il suo finanziamento - la modifica dell'IVA sottostà a referendum obbligatorio - non dovesse superare lo scoglio popolare.