Una proposta di Avenir Suisse per garantire e rafforzare l'indipendenza della Bns. Si stimano fino a 440 franchi a persona.
ZURIGO - Soldi della Banca nazionale svizzera (BNS) per tutti. A lanciare la proposta Avenir Suisse, secondo cui l’istituto centrale elvetico dovrebbe ridistribuire gli utili direttamente alla popolazione, anziché a Confederazione e Cantoni. Stando al think tank questo rafforzerebbe la sua indipendenza.
Di norma, ogni maggio al termine dell'Assemblea generale degli azionisti, vengono decisi formalmente quote e destinatari degli utili realizzati l'anno precedente. L'accordo prevede che la Confederazione riceva un terzo e i Cantoni due terzi dell'intera somma che la BNS può distribuire in un determinato anno. A volte si tratta di somme importanti, dell'ordine di milioni. Talvolta, tuttavia, i pagamenti vengono annullati, come è avvenuto negli ultimi due anni: la BNS non disponeva delle riserve sufficienti in seguito a una perdita. Distribuzione che rimane incerta anche per quest'anno.
Aumentano le pressioni politiche sulla BNS - Avenir Suisse, ora, mette in discussione la procedura. Nella sua analisi presentata oggi, il think thank sostiene che, per via dell'aumento del bilancio dai tempi della crisi finanziaria, la quota di capitale propria della BNS è significativamente diminuita. E, di conseguenza, i rischi in qualità di "impresa" sono aumentati. Dietro le quinte, intanto, le pressioni politiche spingono e chiedono ancora più soldi, ma Avenir Suisse frena: «Maggiori distribuzioni a Confederazioni e Cantoni per ragioni politiche potrebbero destabilizzare l’istituzione».
Come abbiamo ben imparato in questi anni, per poter lavorare bene la BNS ha bisogno di essere indipendente. Il documento elaborato dal think tank chiede dunque che l'istituto centrale elvetico distribuisca i suoi utili direttamente alla popolazione anziché a Confederazione e Cantoni. Di anno in anno, stabilirebbe autonomamente l'importo totale degli utili che può distribuire e lo distribuirebbe alla popolazione svizzera su base pro capite.
Tra i 110 e i 440 franchi pro capite - Si stima che la cifra potrebbe attestarsi tra i 110 e i 440 franchi a persona all'anno, si legge nel documento diffuso da Avenir Suisse. Tale distribuzione potrebbe avvenire in modo analogo alla ridistribuzione della tassa sulla CO2 tramite i premi delle casse pensioni o tramite accrediti d'imposta.
Thomas Stucki, responsabile degli investimenti della St. Galler Kantonalbank ed ex economista della BNS, non è così entusiasta della proposta: «La BNS verrebbe trascinata in questioni socio-politiche e offrirebbe quindi ai critici un margine di attacco ancora maggiore», ha dichiarato al quotidiano Tamedia.
Dal canto suo, la Banca nazionale non ha voluto commentare la proposta.
Sarebbe necessaria una modifica costituzionale - Per modificare la prassi sarebbe necessario modificare la Legge sulla Banca nazionale. Nonché la Costituzione federale, secondo cui almeno due terzi degli utili della BNS siano destinati ai Cantoni.
Attualmente, infatti, la distribuzione degli utili viene negoziata tra Banca nazionale e Dipartimento federale delle finanze: il più recente accordo, risalente al 2021 e valido fino al 2025, stabilisce la distribuzione degli utili a Confederazione e ai Cantoni fino a sei miliardi di franchi all'anno. A condizione che la BNS abbia fondi sufficienti nella cosiddetta riserva di distribuzione.
Preservare l'indipendenza della BNS - Gli autori Stefan Legge, Fabian Schnell e Jürg Müller propongono inoltre di inserire il mandato della BNS nella Costituzione. «Per garantire la stabilità a lungo termine del franco svizzero si raccomanda di includere esplicitamente nella Costituzione il mandato di politica monetaria». Attualmente si riscontra "solo" nella Legge sulla Banca nazionale: «La politicizzazione della BNS risulterebbe più difficile se, come l'indipendenza, anche il mandato godesse del rango costituzionale».