Un rapporto di Action on Smoking and Health evidenzia, in Svizzera, la violazione dei diritti umani
BERNA - Diritti umani violati, salute dei bambini messa pericolosamente a rischio fin dalla più tenera età e una preoccupante permeabilità tra le grandi industrie del tabacco e il potere politico svizzero.
Sono gli sconvolgenti scenari emersi dal nuovo rapporto sul tema dei diritti umani e del tabacco, pubblicato da OxySuisse e redatto da Action on Smoking and Health (ASH) per Transparency and Truth (un progetto di OxySuisse, sostenuto dal Fondo per la prevenzione del tabagismo).
Cifre - Tutto parte dall’analisi dei numeri contenuti nel rapporto di cui si è discusso, questo pomeriggio, in una conferenza a Berna. In Svizzera, si stima che più di 400mila persone soffrano di una malattia cronica legata al tabagismo, tra cui 200-300mila con broncopneumopatia cronica ostruttiva. Come se non bastasse il tabagismo causa circa 9’500 morti in Svizzera e 8 milioni a livello globale.
Le accuse - «La produzione e la commercializzazione del tabacco sono incompatibili con i diritti umani, in particolare con il diritto alla salute, il diritto a un ambiente sano e i diritti dei bambini», è il punto di partenza del documento. L’industria del tabacco non si limita infatti a produrre e vendere sigarette ma «mette in atto strategie di marketing aggressive rivolte specificamente ai bambini e agli adolescenti per sostituire i fumatori che smettono o muoiono», viene specificato.
Ambiente - Prendendo di mira «i bambini e i giovani, l’industria del tabacco viola il loro diritto alla salute e sfrutta la loro vulnerabilità per garantire i suoi profitti». Come se ciò non bastasse è anche stato sottolineato il fatto che l’industria del tabacco minaccia l’ambiente con interventi aggressivi in diversi territori e i ragazzi stessi spesso «lavorano, specie nei paesi a basso reddito, nelle piantagioni di tabacco».
Situazione svizzera - La Confederazione ha firmato la Convenzione quadro dell’OMS per la lotta al tabagismo (FCTC) nel 2004, ma non l’ha ancora ratificata. «Una violazione dell’obbligo della Confederazione che, non attuando politiche efficaci di prevenzione del tabagismo, espone la popolazione a un rischio maggiore di dipendenza dal tabacco e quindi di malattie legate al tabagismo, anche letali», puntualizza il rapporto.
Tentativi - Inoltre l’iniziativa “Giovani senza tabacco”, approvata dal popolo svizzero nel 2022, e voluta proprio per vietare la pubblicità del tabacco visibile ai minori «vede la sua attuazione minacciata dall’introduzione di numerose eccezioni», dice il rapporto. E così non proteggendo efficacemente i più giovani dalla pubblicità la Svizzera non rispetta «il diritto dei bambini a crescere in un ambiente sano e ad avere un futuro sano».
Politica - Il sistema politico svizzero è inoltre «molto permeabile all’influenza dell’industria del tabacco, come dimostra il triste punteggio del Global Tobacco Index, che vede la Svizzera all’89° posto su 90, appena davanti alla Repubblica Dominicana», viene puntualizzato. Non regolando in modo più rigoroso «le attività delle multinazionali che operano sul suo territorio, la Svizzera è complice delle violazioni dei diritti umani che le aziende del tabacco perpetuano in altri Paesi, in particolare in quelli a basso reddito».
Ciò è dimostrato in particolare anche dal fatto che «i produttori di tabacco con sede in Svizzera sono autorizzati a produrre sigarette molto più forti e con maggiore probabilità di creare dipendenza di quelle consentite in Europa e a esportarle in altri Paesi, generalmente a basso reddito, in particolare in Africa. Questa esportazione di prodotti mortali viola il diritto alla salute degli abitanti di questi Paesi».
Documento che si conclude con l’invito allo Stato a intervenire di «fronte a imprese per le quali il profitto ha la precedenza su qualsiasi altra considerazione, a tutelare i diritti umani violati».
I protagonisti dello studio
OxySuisse (OxySchweiz, OxySvizzera, OxySwitzerland, conosciuta anche come OxyRomandie per le sue attività nella Svizzera francese) è un'associazione svizzera fondata nel 2000. Inizialmente lo scopo di OxySuisse era quello di promuovere e difendere il diritto di tutti a un'aria respirabile e non inquinata da componenti tossici contenuti nel fumo di tabacco. A questo scopo OxySuisse ha promosso e coordinato le iniziative popolari contro il fumo passivo e la salute in quattro cantoni francofoni (Ginevra, Friburgo, Neuchâtel e Vaud).
Action on Smoking and Health (ASH)
Si tratta di una serie di gruppi di pressione autonomi che cercano di pubblicizzare i rischi associati al fumo di tabacco e si battono per maggiori restrizioni sull'uso e sulla vendita di sigarette e tabacco.