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SVIZZERA«È a rischio la credibilità di Credit Suisse, continuate a tenerlo d'occhio»

12.11.24 - 23:31
I nuovi dettagli sull'operazione voluta da Tidjane Thiam per sorvegliare il marito di una sua frequentazione, con i soldi di Credit Suisse.
AFP
Fonte 24Heures
«È a rischio la credibilità di Credit Suisse, continuate a tenerlo d'occhio»
I nuovi dettagli sull'operazione voluta da Tidjane Thiam per sorvegliare il marito di una sua frequentazione, con i soldi di Credit Suisse.

ZURIGO - «È a rischio la credibilità della banca», basandosi su questa motivazione - racchiusa in un'email interna - l'allora CEO di Credit Suisse Tidjane Thiam avrebbe attivato gli investigatori che hanno poi iniziato la sorveglianza nei confronti del cittadino francese, marito (in procinto di diventare ex) della sua frequentazione.

Questo, lo ricordiamo, ha recentemente citato in giudizio Ubs per 15 milioni di dollari (13,8 milioni di franchi) proprio per essere stato vittima di persecuzioni, fisiche e digitali da parte del dirigente in un periodo che va dal 2016 al 2019.

Stando agli atti presentati a un tribunale americano nello stato di Washington, ripresi da 24Heures, a mettere in allerta il bancario ivoriano e la fidanzata (ancora sua compagna e pure lei bancaria di alto livello) il fatto che loro due fossero spiati verosimilmente proprio su mandato dell'uomo, in un triangolo amoroso decisamente complicato.

In questa situazione delicata Thiam avrebbe deciso di attingere alle enormi risorse di Credit Suisse a titolo di «contromisura» per evitare (ipotetici) spiacevoli effetti collaterali. Il nome in codice dell'operazione sarebbe stato “HK-Obs” sigla per “Osservazioni a Hong Kong”, dove viveva l'uomo.

Gli scambi di messaggi fra l'allora CEO e gli investigatori sono particolarmente fitti e si protraggono per mesi con richieste del tipo: «Dove si trova ora? Cosa sta facendo?». A un certo punto l'allerta da parte degli investigatori: «Da professionista mi sento in dovere di avvisarla dei rischi di questa operazione, se il bersaglio dovesse accorgersi di essere sotto sorveglianza potrebbe ricostruire le tracce fino in Svizzera». Thiam, apparentemente si intimorisce, e ferma il tutto come riportato anche da un reportage recente della NZZ.

Ma la faccenda sarà tutt'altro che conclusa. Cinque mesi dopo, nel 2017, il dispositivo di controllo verrà riattivato in occasione di una visita dell'uomo a Zurigo. Gli investigatori lo terranno d'occhio in albergo postando aggiornamenti costanti su un gruppo WhatsApp.

Stando all'uomo il tutto continuerà fino al 2019, con scatti rubati da sconosciuti a lui e alla figlia, giungendo al climax con la violazione informatica della sua email da parte di sconosciuti. Riguardo a quest'ultima azione, però, non esisterebbero prove in grado di collegare in qualche modo il fatto a Credit Suisse.

Thiam, contattato, ha ribadito attraverso il suo entourage «di non aver nulla da commentare, in quanto l'azione legale è diretta nei confronti di Credit Suisse e Ubs e non riguarda personalmente né lui, né la sua compagna». Il 62enne, lo ricordiamo, è attualmente in corsa per diventare presidente della Costa d'Avorio.

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