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SVIZZERA/ITALIALa bufera sul marchio svizzero: «Tre euro all’ora, lavoriamo come schiavi»

26.12.24 - 21:24
Le condizioni disumane dei lavoratori della fabbrica Montblanc di Prato raccontate da un reportage di 20 Minuten.
20min/ Noah Knüsel
Fonte 20Minuten
La bufera sul marchio svizzero: «Tre euro all’ora, lavoriamo come schiavi»
Le condizioni disumane dei lavoratori della fabbrica Montblanc di Prato raccontate da un reportage di 20 Minuten.

PRATO - I lavoratori del marchio di lusso svizzero Montblanc hanno perso la pazienza. Sottopagati, sfruttati e costretti a lavorare in condizioni disumane, il personale dello stabilimento di Prato (Toscana) ha deciso, lo scorso mese di novembre, di incrociare le braccia.

Accuse che, dal canto suo, il marchio svizzero ha sempre respinto. «Montblanc respinge categoricamente le accuse mosse dal sindacato Cobas, definendole false e infondate. Il resoconto presentato non corrisponde alla realtà dei fatti», si legge in un comunicato stampa diffuso venerdì 29 novembre.

20Minuten si è però recato sul posto per vederci chiaro e, attraverso un reportage, ha raccolto le testimonianze dei lavoratori per indagare sulle condizioni della fabbrica. «Lavoriamo dodici ore al giorno, sei giorni alla settimana. La paga? Dai due ai tre euro l'ora», ha raccontato Zain (23 anni), lavoratore proveniente dal Pakistan.

«Lavoriamo nelle stesse condizioni che si potrebbero trovare in Bangladesh o in Cina», ha raccontato invece un’altra ragazza. «Non abbiamo nessun diritto, siamo trattati come schiavi».

Il problema, però, riguarda tutta l'area. «Il distretto tessile di Prato è il più importante di tutta l'Europa. È fondamentale per le imprese del lusso internazionale», ha spiegato a 20Minuten Debora Lucchetti, dell'Ong "Clean Clothes Campaign". «I grandi marchi danno i loro ordini a imprese esterne». Un marchio dà una lavorazione a un fornitore che a sua volta si affida a un terzista minore. «In questo ultimo passaggio vengono scelti fornitori che lavorano in condizioni di irregolarità abbassando i costi di produzione».

Sul banco degli imputati infatti due aziende cinesi Z Production ed Eurotaglio, che hanno subappalti legati a Montblanc. Tutto nasce però «da quando il 31 dicembre la Montblanc, dopo la sindacalizzazione e l’aumento dei costi, ha interrotto la commessa, e queste due aziende hanno ripreso a lavorare con piccole commesse da altri committenti, che però non bastano, e succede che ci sono meno operai al lavoro e quelli che lavorano, sono impiegati per 12 ore al giorno», ha spiegato al Corriere della Sera Luca Toscano del sindacato Sudd Cobas Prato-Firenze.

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