La volontà dei promotori è quella di concentrarsi sulla ratifica degli accordi bilaterali III.
BERNA - Basta con la raccolta delle firme per l'iniziativa popolare "Per una Svizzera forte (iniziativa Europa)" lanciata nel 2024: in una nota odierna, il comitato promotore giustifica la decisione con la volontà di concentrarsi sulla ratifica degli accordi bilaterali III.
Stando alla nota, pubblicata sul sito di Operazione Libero, il comitato ha preso conoscenza con soddisfazione dei risultati delle trattative fra Berna e Bruxelles che prendono in considerazione molti degli obiettivi perseguiti dall'iniziativa, atti a fornire una base per garantire a lungo termine un rafforzamento delle relazioni bilaterali fra la Svizzera e l'Ue.
I promotori dell'iniziativa intendono fare del loro meglio affinché i bilaterali III riescano; si tratterà di un compito non facile, ammettono, anche se gli accordi sono «chiaramente positivi» per la Svizzera.
L'iniziativa, lanciata ufficialmente il 2 aprile dell'anno scorso e sostenuta da varie associazioni della società civile, da ex parlamentari nonché dai Verdi, chiede una decisione di principio nelle relazioni fra Berna e Bruxelles inserendo nella Costituzione obiettivi a lungo termine: garantire le libertà acquisite del mercato interno dell'Ue, come la libera circolazione delle persone e delle merci, e rafforzare la cooperazione in settori quali la politica climatica, l'istruzione, la ricerca e la cultura.
Il comitato promotore aveva tempo fino al 2 ottobre 2025 per racimolare le 100 mila sottoscrizioni necessarie alla riuscita. Raggiunta da Keystone-ATS, la copresidente di Operazione Libero, Sanija Ameti, non ha voluto rivelare quante sottoscrizioni sono state raccolte finora. Non verrà insomma pubblicato alcun risultato intermedio.
A ogni modo, l'amministrazione federale sta mettendo a punto il messaggio sui Bilaterali III che dovrebbe partire in consultazione prima dell'estate. Il parlamento dovrebbe occuparsene nel 2026.
Si dovrà anche stabilire se il pacchetto sarà sottoposto a referendum facoltativo od obbligatorio; gli avversari, specie l'UDC, spingono per la seconda opzione, che richiede la maggioranza di popolo e Cantoni e non la semplice maggioranza degli aventi diritto. Un'eventuale votazione popolare potrebbe tenersi nel 2027 o 2028.