Un 56enne è sospettato di aver ucciso la compagna e di aver poi dato fuoco alla fattoria per nascondere il delitto.
I fatti risalgono al 15 febbraio 2018 e sono avvenuti a Frutingen. La procura dell'Oberland bernese ha inoltrato solo ora l'atto d'accusa nei confronti dell'uomo.
BERNA - Ad oltre due anni dal ritrovamento del cadavere di una donna in una fattoria bruciata a Frutigen (BE), la procura regionale dell'Oberland bernese ha inoltrato l'atto d'accusa nei confronti di un 56enne svizzero: le imputazioni sono di omicidio intenzionale, incendio intenzionale e perturbamento della pace dei morti.
L'imputato nega tutto e la data del processo non è ancora stata fissata, riferisce oggi la stessa procura regionale.
Secondo l'accusa, nel pomeriggio del 15 febbraio del 2018 l'uomo ha ucciso l'allora compagna, che aveva 41 anni. In seguito, per distruggere le tracce dell'omicidio, avrebbe dato fuoco alla fattoria dove abitava la donna.
L'edificio, di oltre cento anni, è stato completamente distrutto dall'incendio. Il corpo della donna è stato trovato tra le macerie il giorno dopo. Secondo gli investigatori, la vittima è verosimilmente morta prima dell'incendio per le ferite alla testa inflittele dal presunto colpevole.
L'imputato è stato arrestato in Francia il 18 febbraio 2018, tre giorni dopo l'incendio, ed estradato in Svizzera.