La cerimonia di diploma si è conclusa a suon di bagordi. Genitori sgomenti
SAN GALLO - A Walenstadt, nel Canton San Gallo, una direttrice di una scuola secondaria ha procurato 27 bottiglie di alcolici ai suoi 21 studenti, minorenni. Ma non si trattava di birra o vino, bensì di tequila, vodka e Jägermeister.
La festa di diploma è avvenuta in una capanna a Flumserberg, e si è conclusa con una sbronza generale, come racconta il Blick.
L'"incidente" ha fatto arrabbiare i genitori dei ragazzi. Stando alla testimonianza di un padre che ha raccontato l'esperienza della figlia, la serata era iniziata in modo tranquillo, ma successivamente è degenerata a causa dei fiumi di alcol. Diversi giovani avrebbero vomitato, altri avrebbero perso addirittura i sensi. «Mia figlia è stata sopraffatta dalla situazione e ci ha chiamati».
La madre ha dunque deciso di raggiungere la figlia a Flumserberg, ma una volta giunta sul posto non poteva credere ai suoi occhi. «C'erano così tante bottiglie di alcolici e i ragazzi non venivano sorvegliati da nessuno».
I genitori non erano sorpresi dal fatto che durante una festa di fine anno i ragazzi bevessero alcolici, ma pensavano piuttosto a birra e vino, non superalcolici.
Ma chi ha pagato per tutte quelle bottiglie? Secondo il padre della ragazza, sono stati gli stessi genitori, ignari. «Per la festa e per il pernottamento ogni ragazzo doveva pagare 63 franchi. Ma l'affitto per la capanna, colazione compresa, era di 700 franchi in totale per tutti gli studenti. Dunque le bottiglie di alcol sono state acquistate con quanto avanzava».
I genitori hanno quindi chiesto il rimborso dei soldi tramite una lettera. La direttrice, ha risposto loro che «un po' di alcol non fa male».
Vie legali - Il padre della ragazza, racconta 20 Minuten, ha deciso di scrivere una lettera a tutti i genitori della classe in cui si parla di prendere provvedimenti legali nei confronti della direttrice. «È assolutamente incomprensibile che una direttrice, nonché mamma di una ragazza anch'essa presente alla festa «metta intenzionalmente a rischio una classe di ragazzi con un età che va dai 14 ai 16 anni». Il padre si chiede anche quale sarà il prossimo passo: «Magari alla prossima festa verranno messe a disposizione delle droghe pesanti?».
Ancor prima che fosse depositata una denuncia, la procura di San Gallo stava già indagando sul caso. Tra le altre cose, viene anche preso in considerazione il divieto di somministrazione di sostanze pericolose per la salute ai minori di 16. La presunzione di innocenza si applica a tutti i soggetti coinvolti.