Gli agenti si sono ritrovati davanti un uomo armato di coltello e hanno dovuto ricorrere all'uso dell'arma di servizio
«L'uomo è sospettato di essere implicato nei fatti di Lengnau»
BIENNE - Il cadavere di un uomo è stato ritrovato ieri mattina in un appartamento a Lengnau, nella regione del Seeland bernese. E questa sera un uomo è finito in manette a Bienne dopo una vasta operazione di polizia, che si è protratta per diverse ore.
Erano le 17.45 quando, nei pressi della piazza Centrale, si sono uditi dei colpi di arma da fuoco. «Stavo tornando a casa quando ne ho uditi distintamente tre - ha raccontato una persona a 20 minutes -. La gente ha iniziato a correre e lo stesso ho fatto io. Scorreva tutto così in fretta, ho avuto paura».
Sul posto c'è stato un dispiegamento di numerosi agenti. Che sommati ai colpi di arma da fuoco hanno fatto temere per un attentato terroristico, ipotizzato anche in alcuni tweet. Ma la polizia cantonale bernese ha subito smentito: «L'azione è legata all'inchiesta sull'atto violento di Lengnau. Secondo quanto sappiamo finora, non ci sono legami con il terrorismo».
Alle 22.30, infine, è stato emesso un comunicato. «Il cadavere trovato ieri a Lengnau è di un 38enne svizzero residente nella regione, ma non nell'appartamento in cui è stato rinvenuto morto», scrive il ministero pubblico. Le "circostanze poco chiare" hanno portato la polizia ad avviare una complessa indagine, inizialmente condotta in diverse direzioni: indagini ambientali, interrogatori, raccolta di tracce.
Fino all'operazione di questa sera a Bienne, al Quai du Bas. Gli agenti dovevano prendere in custodia un uomo che, dal canto suo, ha risposto armato di coltello. «Si è quindi reso necessario utilizzare l'arma di servizio», continua il comunicato. Secondo le prime informazioni, il sospettato è stato colpito agli arti inferiori ed è stato soccorso e portato in ospedale, dove si trova in arresto per essere sospettato di essere implicato nella morte di Lengnau.