Per il Ministero pubblico il rapimento era stato minuziosamente preparato.
NEUCHÂTEL - Niente da fare per il padre dei gemelli rapiti lo scorso 14 ottobre a La Chaux-de-Fonds (NE). Il Ministero pubblico neocastellano non vuole concedergli un salvacondotto, che gli permetterebbe di evitare l'arresto immediato al suo rientro in Svizzera, poiché sussiste il rischio di recidiva. Una commissione rogatoria è stata chiesta alla Spagna, nazione in cui attualmente si trova il padre.
«Nei suoi confronti è stato spiccato un mandato di arresto internazionale. Il suo viaggio a La Chaux-de-Fonds era stato minuziosamente preparato e non era paragonabile a un semplice esercizio del diritto di visita», ha dichiarato oggi il procuratore generale Pierre Aubert. La questione della custodia è esaminata dalle autorità tutelari.
I gemellini, secondo il racconto della nonna, erano sotto la sua custodia quando sono stati portati via da tre individui che l'hanno aggredita, legata e imbavagliata. I piccoli erano stati messi in salvo qualche ora dopo, quando l'auto in cui si trovavano era stata intercettata dalla gendarmeria francese. A bordo si trovavano tre adulti, tra cui il padre dei bambini.
La procuratrice Sarah Weingart, responsabile del dossier, ritiene che le ferite subite dalla nonna siano coerenti con le sue dichiarazioni. Ciò è stato confermato anche da un medico legale.
Di tutt'altro avviso il legale del padre, secondo il quale l'uomo stava invece semplicemente esercitando il suo diritto di visita: «Non vi è alcuna prova che il padre e i suoi due amici siano entrati nell'appartamento e abbiano fatto uso di violenza».