Il tragico episodio risale allo scorso 2019, sotto accusa i lavori di chiusura automatica del lucernario e la supervisione sugli stessi.
BASILEA - Una donna è rimasta uccisa il 2 agosto 2019 perché la finestra sul tetto, un lucernario, le si è chiusa automaticamente: il suo collo è rimasto intrappolato. Il che secondo l'accusa ha causato il danno cerebrale. Ci si chiede ora se sia stato un tragico incidente o un guasto tecnico? Il tribunale penale di Basilea-Città dovrà cercare di trovare risposte alla tragica vicenda a partire dalla terza settimana di gennaio.
I precedenti lavori alla finestra - La finestra era stata sistemata circa due anni prima dell'incidente mortale. Secondo la procura di Basilea, la morte avrebbe potuto essere evitata se gli artigiani avessero rispettato l'obbligo di diligenza. Nello specifico, la finestra della mansarda, che può essere azionata con un interruttore, è stata integrata nell'inverno 2017 con un sistema automatico. Quando piove, l'infisso aperto, i cui bordi di chiusura principale e secondario si trovano a circa un metro di altezza, avrebbe dovuto chiudersi automaticamente.
Le responsabilità secondo l'accusa - Come si evince dall'atto di accusa, l'elettricista responsabile avrebbe svolto l'intervento non a regola. Secondo la Procura, l'uomo ha installato l'impianto automatico «in maniera irregolarmente imprudente». Da quel momento in poi infatti la finestra si chiudeva in caso di pioggia senza nessun altro meccanismo di sicurezza che potesse impedire la chiusura della finestra in caso di resistenza.
Inoltre, secondo l'accusa, il supervisore dell'elettricista o non ha visto il lavoro disordinato o non ha voluto vederlo. Sotto accusa anche l'uomo che fungeva da capo progetto e avrebbe dovuto controllare il sistema automatico incorporato. L'esame iniziale è stato svolto «in violazione della dovuta diligenza e in modo incompleto».
I due uomini dovranno rispondere al tribunale penale di Basilea il 18 gennaio per omicidio colposo. Vale la presunzione d'innocenza.