Una tendenza sui social incoraggia i giovani a cimentarsi nel creare falsi allarmi nelle scuole. La polizia: «Scherzi di pessimo gusto».
BERNA - «Fortunatamente non ci siamo fatti prendere dal panico. Ma l’incertezza e la paura erano grandi e palpabili». A dirlo alla SRF è il preside di una scuola di Muttenz, luogo in cui si è verificata una minaccia di follia omicida (il cosiddetto amok).
L'episodio - Nello specifico, sul muro del bagno era comparsa una scritta minacciosa con la data in cui sarebbe dovuta consumare l’ipotetico atto. L’episodio, risultato poi un falso pericolo, non è stato privo di conseguenze. Sebbene il corpo docenti abbia reagito «con calma e professionalità», i genitori e gli alunni sono rimasti segnati.
Prova di coraggio su Tiktok - Uno dei motivi alla base del gesto compiuto da un alunno è da ricercare in una tendenza molto popolare su Tiktok. I giovani, infatti, si sfidano a colpi di minacce assurde scritte sui muri delle scuole. Una sorta di “prova di coraggio” (così viene descritta sul social) che, però, infastidisce non poco le forze dell’ordine.
«Scherzi di pessimo gusto» - Il portavoce della polizia del canton Basilea Campagna Adrian Gaugler precisa come questi “scherzi” siano di «pessimo gusto. Non sono affatto divertenti. Per noi, ogni minaccia deve essere presa sul serio. È uno spreco di risorse e una grande perdita di tempo».
«Guardare i social insieme ai giovani» - «Molti giovani non sono in grado di valutare correttamente le conseguenze delle loro azioni», afferma l’esperto di educazione ai media Laurent Sedano. «Più un argomento riceve attenzione - continua - più i giovani si sentono incoraggiati a partecipare. Gli insegnanti dovrebbero consultare i social media insieme agli alunni e discutere di ciò che viene mostrato. Anche i genitori dovrebbero dedicare del tempo ad analizzare ciò che i loro figli guardano sui social».