Il budget della Confederazione sarà fortemente deficitario (6,1 miliardi) a causa di spese complessive per 82 miliardi
BERNA - Dopo un tira e molla durato quasi tre settimane, le Camere federali hanno infine trovato un'intesa sul preventivo 2021 della Confederazione. Stamane il Consiglio degli Stati ha eliminato le ultime divergenze che ancora l'opponevano al Nazionale. Il budget uscito dai due rami del Parlamento presenta un deficit di 6,1 miliardi di franchi per complessive uscite dell'ordine di 82 miliardi.
Come la Camera del popolo ieri, anche quella dei cantoni ha oggi approvato un credito di 1,5 miliardi supplementari per i cosiddetti "casi di rigore", ossia per quelle aziende in difficoltà a causa dell'epidemia di coronavirus e delle ulteriori restrizioni imposte venerdì scorso dal Consiglio federale alle attività economiche.
I crediti Covid-19 iscritti nel preventivo ammontano complessivamente a 6,6 miliardi di franchi, di cui 2,2 miliardi per le indennità per perdita di guadagno. Altri crediti concernono, in particolare, la cultura (130 milioni), il trasporto di viaggiatori e merci (514 milioni), la ricapitalizzazione di Skyguide (250 milioni) e le fideiussioni solidali (1 miliardo).
Formazione e ricerca - Una divergenza che ancora divideva le due Camere riguardava il settore della ricerca e della formazione. Con 28 voti contro 13, oggi i "senatori" si sono allineati al Nazionale, decidendo che la formazione continua beneficerà di 5,1 milioni supplementari, per un totale di 57,5 milioni nel 2021. Ciò corrisponde agli obiettivi per gli anni 2021-2024 per la promozione dell'educazione, della ricerca e dell'innovazione (ERI) che il Parlamento ha adottato all'inizio di questa settimana. Solo UDC e parte del PLR hanno invocato un maggiore rigore budgetario in questo ambito.
Anche per quanto riguarda il piano finanziario 2022-2024, i "senatori" hanno seguito la soluzione proposta dal Nazionale, ossia di aumentare i mezzi per la mobilità internazionale. Saranno quindi previsti importi per il programma Erasmus+ al quale la Svizzera dovrebbe partecipare. Il ministro delle finanze Ueli Maurer ha tentato invano di convincere il plenum che tali fondi sono prematuri visto che il Messaggio del Consiglio federale in merito non è ancora pronto.
Agricoltura risparmiata - Per quanto riguarda le altre voci di spesa, l'agricoltura se la cava assai bene. Contro il parere del Consiglio federale, le due Camere hanno optato per pagamenti diretti pari a 2,812 miliardi di franchi (+16,8 milioni rispetto alla proposta governativa).
I due rami del Parlamento si sono inoltre accordati per destinare maggiori aiuti ad Agroscope, il centro di competenza federale per la ricerca agricola, al quale andranno ulteriori 4 milioni. Non hanno invece concesso mezzi supplementari per la protezione delle greggi. La proposta del Nazionale di aggiungere 1,8 milioni di franchi per l'estivazione delle pecore non è infatti stata accolta dai "senatori".
Altri supplementi - Le tecnologie nel settore dell'ambiente potranno contare su un milione supplementare, per un totale di 5 milioni di franchi. I fondi attuali, rimasti costanti negli ultimi 20 anni, non sono sufficienti per sostenere tutti i progetti innovativi presentati.
Anche la protezione dell'infanzia in Internet beneficerà di mezzi supplementari: i contributi sono stati portati a 2 milioni di franchi, a fronte degli 1,13 milioni che voleva destinare il Consiglio federale alle organizzazioni particolarmente impegnate nella prevenzione degli abusi sui minori perpetrati su Internet e sui social media.
Per quanto riguarda la cultura, i due rami del Parlamento si sono già accordati per aumentare il credito di 5,6 milioni, coerentemente con quanto previsto nel Messaggio sulla cultura 2021-2024, adottato in settembre.
Sicurezza - Il Parlamento ha pure deciso di rafforzare la sicurezza a Palazzo federale, aumentando di 1,5 milioni i fondi per fare in modo che possa essere impiegato anche personale armato.
Infine, viste le attuali minacce e la crescente complessità dello spazio digitale, le due Camere hanno pure deciso di stanziare 3,6 milioni per 20 posti supplementari in seno al Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) fino al 2023.
Per il 2021, sono previste uscite per circa 82 miliardi di franchi, a fronte di entrate per complessivi 75,8 miliardi. Le spese aumenteranno dell'8,8% rispetto al 2020. Stando ad Ueli Maurer, i conti dovrebbero ritrovare l'equilibrio soltanto nel 2024.