Sempre più di frequente l'opinione di Consiglio federale e Parlamento non viene seguita quando si tratta di votare.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga pensa però positivo: «È anche questa una sfida».
BERNA - Le sconfitte nelle votazioni di domenica scorsa non sono un segnale di crisi. Lo sostiene Simonetta Sommaruga. La pandemia ha provocato uno scossone, ma per la consigliera federale la fiducia nel Governo e nel Parlamento è ancora alta.
La crisi sanitaria può anche aver portato ad una rivalutazione di alcune priorità, ha spiegato Sommaruga alla radio SRF, facendo riferimento all'accettazione in novembre dell'iniziativa popolare «Per cure infermieristiche forti», che l'Esecutivo e il Legislativo avevano raccomandato di respingere.
Però l'umore della popolazione non è completamente cambiato, secondo la ministra socialista, che non vuole dare troppo peso alle sconfitte in votazione. Ce ne sono state anche in passato, ha rilevato, ricordando il caso dell'indennità di maternità, per la cui entrata in vigore sono stati necessari diversi tentativi.
Gli elettori hanno esaminato attentamente ogni singola proposta e poi hanno deciso, ha continuato Sommaruga. «È anche questa una sfida per il Consiglio federale e il Parlamento». Dovrebbero elaborare proposte equilibrate che tengano conto, tra le altre cose, delle diverse preoccupazioni della città e della campagna, delle diverse regioni del paese e delle varie culture.
Secondo l'istituto di ricerca gfs.bern, dalle elezioni del 2019 le autorità hanno avuto sempre più difficoltà a far passare il loro punto di vista in votazione. In 26 scrutini - 12 iniziative popolari e 14 referendum - l'elettorato si è espresso nove volte contro il parere del Consiglio federale e la maggioranza del Parlamento.