Il Parlamento ha detto sì al progetto, ora tocca al Consiglio degli Stati
BERNA - L'aiuto concesso dalla Confederazione per ridurre i costi di custodia dei bambini dovrebbe diventare un compito perenne. Dopo un lungo dibattito, il Consiglio nazionale ha approvato oggi con 107 voti contro 79 e 5 astensioni un progetto in tal senso.
L'obiettivo è ridurre i contributi relativamente elevati dei genitori e potenziare le strutture d'accoglienza migliorando l'offerta e la qualità, ha sostenuto Valérie Piller Carrard (PS/FR) a nome della commissione. Ciò permetterà di facilitare la conciliazione della vita familiare e professionale, nel rispetto del principio di sussidiarietà, ha aggiunto la friburghese.
Concretamente, il progetto vuole sostituire il programma d'impulso della Confederazione per l'assistenza all'infanzia, in corso dall'inizio degli anni 2000 e limitato al 31 dicembre 2024, con una legge che preveda contributi regolari non limitati nel tempo.
Una minoranza democentrista avrebbe voluto non entrare in materia sul disegno di legge non da ultimo, come spiegato da Nadja Pieren (UDC/BE), perché la proposta viene giudicata in contrasto con l'area di competenza dei Cantoni. «È compito loro, e dei Comuni, organizzare, sostenere e cofinanziare la custodia dei bambini al di fuori della famiglia», ha sostenuto la bernese.
Per Pieren la legge è inoltre ingiusta, poiché «tratta i genitori in modo diseguale». Il progetto sostiene unicamente coloro che hanno scelto di affidare i figli a istituti esterni alla famiglia. «I genitori che hanno scelto un modello diverso restano a mani vuote», ha aggiunto sostenendo che non spetta alla Confederazione decidere cosa sia giusto, ma ai genitori.
«Sono vent'anni che Berna sostiene e finanzia le strutture extrafamiliari di custodia dei bambini, è quindi francamente difficile sostenere che tale compito non sia di competenza della Confederazione», ha replicato Emmanuel Amoos (PS/VS).
Il miglioramento dell'assistenza all'infanzia al di fuori della famiglia consente inoltre di lottare efficacemente contro la carenza di personale e di portare avanti un'efficace politica a favore della parità di genere. «Due temi che sono chiaramente di competenza federale e che rientrano anche nel programma legislativo del Consiglio federale», ha sottolineato il vallesano.
Di fronte alle critiche del Consiglio federale, la commissione ha però rivisto al ribasso il progetto. I genitori riceveranno un aiuto per la custodia dei figli dalla nascita fino alla fine della scuola elementare, e non fino alla fine della scuola dell'obbligo come previsto inizialmente. Tale restrizione è stata adottata dal plenum con 117 voti contro 75.
Durante le discussioni la sinistra ha tentato invano di tornare alla versione iniziale, mentre la destra avrebbe voluto limitare il sostegno fino all'inizio della scolarità obbligatoria.
L'aiuto federale ammonterà al 20% dei costi medi di un posto di custodia. Viene inoltre introdotto un meccanismo per impedire ai cantoni di ridurre la loro partecipazione. Dopo quattro anni, questi riceveranno meno fondi federali se la somma dei contributi non raggiunge un certo importo, ha spiegato la relatrice Piller Carrard.
Il progetto comporta costi aggiuntivi di circa 710 milioni di franchi, che sarebbero a carico della Confederazione durante il primo anno successivo all'entrata in vigore della legge, ha spiegato da parte sua il consigliere federale Alain Berset.
Per quel che concerne il finanziamento, la commissione aveva proposto di ricorrere anche ai maggiori introiti generati dall'imposizione minima delle grandi multinazionali elaborata su iniziativa dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e del G20. Con 106 voti contro 90 il plenum ha però bocciato questa eventualità, definita da Philippe Nantermod (PLR/VS) una incongruenza giuridica.
Il plenum ha altresì bocciato l'emendamento proposto dalla destra di ridurre di 0,7 punti percentuali la quota dell'imposta federale diretta destinata ai Cantoni. «Sarebbe un affronto nei loro confronti, dato che non sono neppure stati consultati», ha evidenziato il relatore commissionale Simon Stadler (Centro/UR).
Oltre al sussidio alle famiglie, la Confederazione potrà concedere ai Cantoni un sostegno finanziario per lo sviluppo dell'assistenza extrafamiliare all'infanzia. Il Nazionale ha stanziato a tale scopo 224 milioni di franchi per quattro anni. La proposta di dimezzare tale credito è stata bocciata con 102 voti contro 88 e tre astenuti.
Con questi fondi Berna potrà in particolare sostenere l'istituzione di posti per la custodia complementare alla famiglia, l'attuazione di misure per adeguare l'offerta ai bisogni dei genitori (ampliamento e flessibilizzazione degli orari) e l'adozione di misure per migliorare la qualità pedagogica dei servizi per di custodia.
Il dossier passa ora all'esame del Consiglio degli Stati.