Il 3 marzo si vota sull'innalzamento dell'età pensionabile.
BERNA - Il 3 marzo 2024 il Popolo sarà chiamato a esprimersi sull’iniziativa popolare «Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile (Iniziativa sulle pensioni)», che intende garantire a lungo termine il finanziamento dell’AVS con l’innalzamento dell’età di pensionamento. In una prima fase, aumentando progressivamente l’età di pensionamento per entrambi i sessi a 66 anni (un passaggio che avverrebbe gradualmente dal 2028 al 2033) e, in seguito, adeguandola in funzione della speranza di vita media.
Innalzamento dell'età pensionabile? Il «no» del Consiglio federale e del Parlamento - Il Consiglio federale e il Parlamento ritengono che «un simile automatismo sia troppo rigido. Nel determinare l’età di pensionamento occorre sempre tenere conto di diversi aspetti, come l’andamento dell’economia e del mercato del lavoro» e quindi raccomanda «di respingere l'iniziativa».
A oggi, la speranza di vita residua a 65 anni è di circa 22 anni. Dagli scenari sull’evoluzione demografica elaborati dall’Ufficio federale di statistica emerge che continuerà ad aumentare, per l’esattezza di poco più di un mese all’anno. Secondo l’automatismo proposto dall’iniziativa, l’età di pensionamento dovrebbe arrivare a 67 anni entro il 2043.
Ripercussioni sul finanziamento dell’AVS e dell’AI - L’innalzamento dell’età di pensionamento consentirebbe di aumentare le entrate e ridurre le uscite dell’AVS. Dal 2033, quando l’età di pensionamento sarebbe di 66 anni, le finanze dell’AVS beneficerebbero di uno sgravio di circa 2 miliardi di franchi all’anno, il che, secondo le proiezioni dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, non sarebbe tuttavia sufficiente a garantire il finanziamento dell’AVS sul lungo periodo. L’iniziativa comporterebbe inoltre costi supplementari per l’AI.
Argomenti del comitato d’iniziativa - A medio termine, l’AVS dovrà affrontare enormi sfide finanziarie. «In primo luogo, il numero dei pensionati aumenta più rapidamente rispetto a quello delle persone attive che versano contributi all’AVS. In secondo luogo, l’aumento della speranza di vita comporta un allungamento del periodo di versamento delle rendite». Per il comitato promotore, l’iniziativa e l’aumento dell’età di pensionamento «sono necessari per stabilizzare e garantire a lungo termine il finanziamento dell’AVS. L’iniziativa avrebbe il vantaggio di migliorare le finanze dell’AVS senza dover ricorrere a tagli delle pensioni o ulteriori prelievi fiscali». Tenere conto dell’aumento della speranza di vita sarebbe inoltre una soluzione equa per tutte le generazioni e moderata nel confronto internazionale.
Argomenti del Consiglio federale e del Parlamento: automatismo troppo rigido e unilaterale - Consiglio federale e Parlamento respingono in toto l’iniziativa: a loro avviso, nel determinare l’età di pensionamento «occorre sempre tenere conto di numerosi aspetti tra cui, ad esempio, l’andamento dell’economia, del mercato del lavoro e dello stato di salute della popolazione. Se l’iniziativa fosse accolta, l’età di pensionamento dovrebbe essere innalzata anche in caso di recessione economica. L’automatismo non permetterebbe di considerare altri fattori oppure di adeguare l’età di pensionamento più lentamente o di non adeguarla affatto» specificano in una nota.
Il Consiglio federale «non ritiene inoltre opportuno modificare nuovamente l’età di pensionamento. L’ultima modifica, ovvero il suo progressivo innalzamento a 65 anni per le donne entro il 2028, è stata decisa dal Popolo nel 2022 con l’accettazione della riforma AVS 21 e non è ancora stata attuata». Secondo il Consiglio federale e il Parlamento, «un ulteriore innalzamento dell’età di pensionamento non dovrebbe avvenire in maniera isolata, ma andrebbe discusso insieme ad altre misure nel quadro della prossima riforma dell’AVS». Il Consiglio federale presenterà al Parlamento entro la fine del 2026 un progetto equilibrato di stabilizzazione dell’AVS per gli anni successivi al 2030.