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SVIZZERAFFS, per ridurre il debito «dovrebbero ricevere 1,15 miliardi»

30.05.24 - 12:04
Lo prevede la revisione della Legge federale sulle Ferrovie federali svizzere (LFFS) approvata oggi anche dal Consiglio degli Stati
Foto TiPress
Fonte ATS
FFS, per ridurre il debito «dovrebbero ricevere 1,15 miliardi»
Lo prevede la revisione della Legge federale sulle Ferrovie federali svizzere (LFFS) approvata oggi anche dal Consiglio degli Stati

BERNA - Per ridurne l'indebitamento e agevolarne le attività di investimento, la Confederazione dovrebbe versare alle FFS un contributo unico di 1,15 miliardi di franchi. Lo prevede la revisione della Legge federale sulle Ferrovie federali svizzere (LFFS) approvata oggi anche dal Consiglio degli Stati (con 23 voti a 18), dopo che il Nazionale aveva dato il suo benestare in dicembre.

Tale somma, ha spiegato la relatrice della maggioranza della Commissione dei trasporti Marianne Maret (Centro/VS), «corrisponde alle perdite registrate durante la pandemia».

Le perdite nel trasporto regionale, in quello merci e nell'infrastruttura ferroviaria sono state compensate, così come parte di quelle del traffico locale e turistico. Le FFS non hanno invece ricevuto niente per il traffico a lunga percorrenza, ha spiegato la vallesana. Conseguenza: l'aumento dell'indebitamento durante la pandemia frena gli investimenti delle Ferrovie federali.

Come spiegato da Maret, «per autofinanziarsi le Ferrovie federali devono realizzare un utile annuo di 500 milioni di franchi. Quello fatto segnare dalla scorso anno - 267 milioni - è pertanto ancora insufficiente», ha sottolineato rivolgendosi a chi in aula voleva ridurre il contributo della Confederazione a 600 milioni.

La maggioranza della Commissione delle finanze chiedeva infatti questo taglio. Le prospettive finanziarie delle FFS sono già migliorate notevolmente, ha spiegato Josef Dittli (PLR/UR) ricordando anche le difficoltà inoltrate dalle finanze federali. L'urano non è però riuscito per un soffio a convincere la maggioranza del plenum, che ha approvato l'intero credito con 21 voti contro 20.

Da notare che, al momento, non è ancora chiaro come verrà versato il contributo, ad esempio se dovrà essere compensato altrove. Al Consiglio degli Stati non è infatti stata raggiunta la maggioranza minima necessaria per levare il freno all'indebitamento: servivano 24 voti, ne sono arrivati 23 (18 i contrari).

Il principio di base del freno alle spese prevede che un fabbisogno finanziario eccezionale debba essere approvato dalla maggioranza qualificata dei membri di ciascuna Camera (ossia degli eletti, non dei presenti, ndr.). Il dossier torna pertanto al Consiglio nazionale per questa e altre divergenze.

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