Lo ha deciso il Nazionale, respingendo una mozione di Jean-Luc Addor.
BERNA - Le bandiere svizzere esposte da privati possono continuare a essere insultate. Lo ha deciso questa settimana il Consiglio nazionale che con 115 voti favorevoli, 68 contrari e 3 astensioni ha votato contro l'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale UDC Jean-Luc Addor, secondo cui esprimere brutti gesti o affiancare parole offensive al vessillo rossocrociato dovrebbe costituire un reato penale. Chiunque «toglie, danneggia un emblema nazionale svizzero apposto da un'autorità» o «commette su di esso atti offensivi» è attualmente punito con la reclusione fino a tre anni o con la multa. Addor voleva eliminare dalla legge le parole «applicato da un'autorità» ed estendere la sua validità a qualsiasi altro drappo.
A innescare tutto ciò è stato un post su Instagram dell'esponente della Juso e co-presidente delle donne SP Mathilda Mottet in occasione del 1° agosto dello scorso anno. «Tutte queste bandiere svizzere sul mio feed mi fanno vomitare», aveva scritto sotto la foto in cui mostrava il dito medio a una bandiera svizzera.
Un evento che aveva causato una certa indignazione. Tra gli altri Addor che ha presentato la citata iniziativa dopo aver scritto una lettera aperta proprio a Mottet.